Aderite anche voi alla campagna “ADOTTA UN RICERCATORE A DISTANZA” promossa dal blog DoctorGray N.H.I.
Copiate l’immagine ed inviatela via mail, attaccatela ai muri….insomma: fate sapere a tutti gli italiani che adottare è facile, basta privatizzare le università Italiane e tagliare i finanziamenti alle stesse.
Non fate i tirchi….adottate anche voi un giovane chimico, fisico, biologo, medico o filosofo fresco di Laurea; potrà pulirvi la casa, il bagno ed anche la cucina, spiegandovi tutti i fenomeni con leggi Fisiche, informandovi dei batteri patogeni che si annidano nella tavoletta del Water e molto altro
Potrete acquisire tantissime conoscenze!!
Cosa aspettate…..ADOTTATE!!!!!!
Sono veramente allibito…e sconfortato.
Non volevo arrivare a scrivere queste cose sul blog, ma non posso fare altrimenti.
Sono sconfortato nello scoprire che molti ragazzi, gli Studenti Universitari, insomma i primi che dovrebbero interessarsi del loro futuro, non hanno ancora letto il decreto Gelmini…
Sono deluso da ragazzi che danno esami su esami prendendo 30&Lode, che potrebbero avere un cervello grosso come una casa ed invece non lo usano (e quindi non lo hanno)…pensano solo ad arrivare a quel voto, a dimostrare di essere i migliori, a fare a gara con i compagni….
Ed intanto non apprezzano la bellezza degli esami, la bellezza delle materie studiate…
Purtroppo questi ragazzi fanno lo stesso nella vita; non apprezzano la bellezza degli ideali, della presa di posizione ragionata (con la testa propria e non con quella degli altri!!!), che non sentono la necessità del confronto teso ad un reciproco arricchimento ideologico, che non godono delle proprie affermazioni che scaturiscono dalle ore di studio di argomenti attuali, di argomenti reali, di agomenti così vicini che senti il loro calore…che scottano.
Quei ragazzi la mattina ti offendono perchè non la pensi come loro, perchè hai letto il decreto, perchè hai letto un documento scritto da un Prof. nel quale si dimostra l’errore di fondo di una legge vergogna, perchè hai visto i Prof su youtube ripresi mentre facevano lezione in piazza… ma io non mi offendo.
La situazione dfell’Università è chiara; i Prof. ed i rettori si oppongono alla legge, ricercatori sono sul lastrico …. tutti insieme per dichiarano che questa legge non è una legge perchè non è democratica…nessuno delle sfere alte ha chiesto nulla a nessuno…si va avanti per decisione presa.
Siamo dalla parte del torto?? Sono dalla parte del torto ??
Noi che vogliamo studiare, che vogliamo imparare, che arriviamo a mala pena alla fine del mese con i soldi che ci danno i nostri genitori, che sfruttiamo i nostri genitori (non li ringraziero mai abbastanza per permettermi di frequentare l’Università!!) stando in casa loro senza portare un soldo…siamo dalla parte del torto se vogliamo studiare in una università libera e pubblica???
Siamo forse dei parassiti per la Società tanto da doverci privare dei diritti più banali ????
Forse si….sembra che anche un ex-presidente della Repubblica Italiana ci voglia schiacciare.
Come ne “La Metamorfosi” di Kafka, un bel giorno da persone rispettabili, da “futuro per l’Italia” ci siamo
ritrovati scarafaggi privi di qualsiasi importanza, di qualsiasi diritto; persone da non rispettare, animali….forse questi hanno piu diritti.
Grazie. Sono orgoglioso di essere uno scarafaggio, uno stercoraro.
Sono orgoglioso perchè gli stercorari fanno un lavoro duro, ma dignitoso; spostano merda ogni giorno.
Anche io sto spostando la merda di questo paese…sto spostando la disinformazione, la non cultura lontano da me…e ne sono fiero!
Sono fiero di spaccarmi le ossa studiando sui libri…perchè i libri, la cultura, la ragione sono le nostre armi per capire i lati oscuri di questo mondo e per fuggire da loro. Sono le nostra armi per andare avanti e per rendere il mondo miglire…chi vuoi che uccidiamo con un libro in mano e con una penna???
Il futuro è nostro…io nel futuro voglio laurearmi in una Università degna di questo nome, pubblica, libera, dignitosa, in un Paese dignitoso.
Crediamoci, possiamo farcela. Dobbiamo farcela.
Riporto un articolo dal blog voglioscendere.it
“Col passare dei giorni e il crescere delle proteste la probabilità che si verifichi qualche incidente (quasi inevitabile quando migliaia di persone molto giovani scendono in piazza) aumenta. E gli incidenti, che Berlusconi con i suoi interventi sembra voler evocare, rappresenterebbero per lui una vittoria. Le tv ci metterebbero un secondo ad amplificarne la portata innescando una serie di reazioni a catena difficilmente prevedibili.
Che fare allora? Quattro cose: ricordarsi di Gandhi che con la non violenza liberò una nazione, non accettare provocazioni, organizzare proteste sempre più “mediatiche” che possano trovar spazio nei telegiornali, presentare poche e chiare controproposte. Che nel mondo della scuola e delle università si disperdano inutilmente molti capitali è un fatto. Che sia necessaria una razionalizzazione delle spese è un altro fatto (pensiamo, per esempio, alle norme che hanno consentito l’apertura di nuovi atenei in quasi ogni capoluogo di provincia e la creazione di corsi di laurea in materie che non permetteranno a nessuno di trovare occupazione).
Insomma anche manifestando studenti e docenti dovranno continuare a lavorare. Serve subito una piattaforma precisa. Un programma per punti sul quale il governo sia costretto ad aprire la discussione.”
Credo che non ci sia da aggiungere niente.
“James Watson e Francis Crick scoprirono nel Febbraio del 1953 la struttura della molecola del DNA.
Con un articolo pubblicato su “Nature” i due scienziati riferirono al mondo l’avvenuta scoperta della molecola; la spiegazione scientifica del “mistero della vita” era entrato nella prima fase.
Con questo saggio divulgativo, il Premio Nobel J.D.Watson presenta in modo conciso e molto chiaro le tappe della scoperta del DNA e la comprensione delle leggi che regolano l’appaiamento delle basi azotate ( leggi di Carghaff), il meccanismo della trascrizione e la semplicità del codice genetico, che con l’associazione (non sempre univoca) “codone/amminoacido” permette la traduzione del messaggio genetico in proteina.
Seguono poi l’analisi di tutta una serie di settori della scienza ( e non ) che vedono come protagonista principale il DNA; dalla genetica industriale (agricoltura,biotecnologie,ecc) all’antropologia, allo studio delle popolazioni, alla Legge (con le prove sul mtDNA) passando per la scoperta della PCR da parte di Kary Mullis e alle nuove implicazioni che potrebbe avere il DNA nella cura delle malattie genetiche, alla luce di studi (anche recenti) molto promettenti.
Il saggio si conclude con l’analisi delle implicazioni etiche e religioso/politiche che molte volte “frenano” lo sviluppo della conoscenza scientifica.
Il DNA si dimostra un vera “macromolecola” sia in campo biologico che in campo sociale!
Sicuramente da leggere.”
scritto da : Doctor Gray N.H.I.
fonte: http://www.anobii.com/books/DNA/9788845920516/0161e9ed745871e6b3/
“..Ci siano pure scuole di partito o scuole di chiesa. Ma lo Stato le deve sorvegliare, le deve regolare; le deve tenere nei loro limiti e deve riuscire a far meglio di loro. La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè nella scuola di partito.
Come si fa a istituire in un paese la scuola di partito? Si può fare in due modi. Uno è quello del totalitarismo aperto, confessato. Lo abbiamo esperimentato, ahimè. Credo che tutti qui ve ne ricordiate, quantunque molta gente non se ne ricordi più. Lo abbiamo sperimentato sotto il fascismo. Tutte le scuole diventano scuole di Stato: la scuola privata non è più permessa, ma lo Stato diventa un partito e quindi tutte le scuole sono scuole di Stato, ma per questo sono anche scuole di partito. Ma c’è un’altra forma per arrivare a trasformare la scuola di Stato in scuola di partito o di setta. Il totalitarismo subdolo, indiretto, torpido, come certe polmoniti torpide che vengono senza febbre, ma che sono pericolosissime…
Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in un alloggiamento per manipoli; ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia perfino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di stato. E magari si danno dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo apertamente trasformare le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tenere d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi, ve l’ho già detto: rovinare le scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico.
Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico”
(in Scuola Democratica, 20 marzo 1950.)
“Cari colleghi, noi siamo qui insegnanti di tutti gli ordini di scuole, dalle elementari alle università […]. Siamo qui riuniti in questo convegno che si intitola alla Difesa della scuola. Perchè difendiamo la scuola? […] Difendiamo la scuola democratica: la scuola che è in funzione di questa Costituzione, che può essere strumento, perchè questa Costituzione scritta sui fogli diventi realtà […]. La scuola, come la vedo io, è un organo “costituzionale”. Ha la sua posizione, la sua importanza al centro di quel complesso di organi che formano la Costituzione. Come voi sapete (tutti voi avrete letto la nostra Costituzione), nella seconda parte della Costituzione, quella che si intitola “l’ordinamento dello Stato”, sono descritti quegli organi attraverso i quali si esprime la volontà del popolo. Quegli organi attraverso i quali la politica si trasforma in diritto, le vitali e sane lotte della politica si trasformano in leggi. Ora, quando vi viene in mente di domandarvi quali sono gli organi costituzionali, a tutti voi verrà naturale la risposta: sono le Camere, il presidente della Repubblica, la Magistratura: ma non vi verrà in mente di considerare fra questi organi anche la scuola, la quale invece è un organo vitale della democrazia come noi la concepiamo. Se si dovesse fare un paragone tra l’organismo costituzionale e l’organismo umano, si dovrebbe dire che la scuola corrisponde a quegli organi che nell’organismo umano hanno la funzione di creare il sangue.[…] A questo serve la democrazia, permette ad ogni uomo degno di avere la sua parte di sole e di dignità (applausi). Ma questo può farlo soltanto la scuola, la quale è il complemento necessario del suffragio universale. La scuola, che ha proprio questo carattere in alto senso politico, perchè solo essa può aiutare a scegliere, essa sola può aiutare a creare le persone degne di essere scelte, che affiorino da tutti i ceti sociali. […]”
(Tratto da discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III Congresso dell’Associazione a difesa della scuola nazionale (ADSN), Roma 11 febbraio 1950.)
Sabato, 18 Ottobre 2008
di MAURO MUNAFO’
Sono scesi in piazza a migliaia contro la riforma dell’istruzione voluta dal Ministro Gelmini, ma la loro protesta è fortissima anche in rete, lontano da cortei e manifestazioni. Studenti, ricercatori precari, docenti e genitori hanno nell’ultimo mese creato una vera e propria rete “anti legge 133”, fatta di blog, forum e gruppi di discussione. Basta una rapida lettura ai tanti siti, aperti negli scorsi giorni per mobilitare il maggior numero di persone, per capire che questa protesta parte dal basso ed usa linguaggi nuovi e partecipativi, mettendo insieme movimenti sindacali organizzati e nuove entità nate per l’occasione.
A farla da padrone in questo scenario non potevano che esserci i blog. Facili da realizzare e gratuiti, negli ultimi giorni ne sono apparsi a decine, in molti casi più di uno per ogni Ateneo, persino divisi per facoltà o poli didattici. La velocità e la possibilità di alimentare un dibattito partendo da un post, lo rendono il mezzo perfetto per l’occasione. Nel mare magnum dei diari della rete, meritano una citazione le iniziative “dica133” di Firenze e “133.anche.no” di Pisa, ma sono in generale tutte le grandi Università d’Italia a rispondere all’appello, da Padova a Torino, da Milano a Napoli. Oltre ai siti local, crescono poi le reti tra collettivi, come Uniriot e i gruppi interuniversitari di coordinamento, senza dimenticare i sindacati degli studenti più rappresentativi, Udu e Uds, e quelli nati per l’occasione come “Taglia la Gelmini”.
fonte: http://netmonitor.blogautore.repubblica.it/2008/10/18/riforma-gelmini-la-protesta-corre-sulla-rete/
“In migliaia… dicono 133 da tutte le professioni e da tutto il mondo!
Siamo stupefatti! In pochi giorni l’appello di Dica 133 “Per l’Università: investimenti adeguati e interventi innovativi” è stato già raccolto da migliaia di persone. Fuori dall’università, tantissimi cittadini e le professioni più disparate (vedi sotto). Dentro l’università e la ricerca: professori ordinari, professori associati, ricercatori di ruolo, ricercatori precari, studenti da tutta Italia e da molte istituzioni scientifiche italiane e internazionali.
Le adesioni sono già migliaia, ma sicuramente possiamo fare di più… diffondete Dica 133!
cliccate su:http://www.petitiononline.com/dica133/”
fonte: http://dica133.wordpress.com/
Altri siti:
http://apps.facebook.com/causes/122796?m=de0957a2&recruiter_id=21265322 ( su facebook.com )
Vi consiglio vivamente di iscrivervi al feed del sito http://italiadallestero.info/ in modo da poter leggere gli ultimi articoli che i curatori di questo blog traducono dalle testate giornalistiche estere.
In particolare vi consiglio di leggere :
Pubblicato Mercoledì 8 Ottobre 2008 in Germania
[Deutschlandfunk]
Nuovo atto nel dramma delle università italiane.
Le università italiane si trovano di fronte ad una nuova ondata di tagli promossa dal governo Berlusconi. Una nuova legge impone che solo un posto di lavoro su cinque tra quelli liberati nelle istituzioni statali per via di pensionamenti potrà essere rioccupato. Una delle conseguenze è che i giovani laureati italiani che cercano di entrare nel mondo del lavoro fuggono all’estero.
“Tutto questo non è un caso. C’è una strategia precisa alla base. Si mira alla rovina delle università statali attraverso un taglio sostanziale dei finanziamenti in modo che le università private ne traggano vantaggio”.
continua su: http://italiadallestero.info/archives/1285
Pubblicato Mercoledì 15 Ottobre 2008 in Inghilterra
[Nature]
Nel tentativo di accelerare la sua arrancante economia, il governo italiano si concentra su obiettivi facili, ma sconsiderati. È un periodo buio e arrabbiato per i ricercatori in Italia, esposti ad un governo che mette in atto la sua strana filosofia per il taglio dei costi. La settimana scorsa, decine di migliaia di ricercatori sono scesi in strada per manifestare la loro opposizione ad una proposta di legge volta a frenare la spesa pubblica. Se passa, come previsto, la legge provocherebbe il licenziamento di quasi 2000 ricercatori precari, che costituiscono l’ossatura degli istituti di ricerca italiani perennemente a corto di personale – e metà di essi sono già stati selezionati per posizioni a tempo indeterminato.
continua su : http://italiadallestero.info/archives/1379
Pubblicato Mercoledì 15 Ottobre 2008 in Inghilterra
[Nature]
Gli scienziati protestano per i tagli dei costi decisi dal governo.
Quasi 2.000 ricercatori italiani perderanno i contratti a tempo indeterminato loro promessi, a causa di una legge che dovrebbe entrare in vigore entro la fine dell’anno. Potrebbero dover abbandonare del tutto la ricerca pubblica.
La scorsa settimana, la Camera dei Deputati del nuovo governo di centro-destra di Silvio Berlusconi ha esaminato il disegno di legge, che mira a ridurre la spesa pubblica attraverso la razionalizzazione del servizio pubblico. Vari ricercatori si sono messi in vendita su eBay, come parte di una campagna che ha anche coinvolto decine di migliaia di manifestanti in corteo per le strade di Roma e di altre città.
La proposta di legge si oppone esplicitamente ad un’altra legge approvata dal precedente governo di centro-sinistra, secondo la quale i ricercatori precari da molto tempo potrebbero essere assunti in modo permanente, se adeguatamente qualificati. La legge proibisce inoltre che gli scienziati vengano assunti tramite una serie di contratti a breve termine, e coloro che sono già stati selezionati per l’assunzione a tempo indeterminato, avendo accumulato piú di tre anni di contratto negli ultimi cinque anni, saranno ora lasciati per strada.
continua su : http://italiadallestero.info/archives/1429
“Dunque, studiare matematica o scienze non è soltanto necessario per comprendere il mondo in cui viviamo, e per evitare di subirlo passivamente come se fossimo degli “idioti tecnologici”. E’ anche sufficiente per prendervi parte in maniera attiva e non parassitaria, contribuendo alla sua formazione e alla sua evolluzione.
C’è forse bisogno d’altro, per decidere cosa studiare e a che facoltà iscriversi?”
“Il Matematico Impertinente”
di Piergiorgio Odifreddi
ISBN: 8850214545
Ottobre 18, 2008 alle 11:41 am modificaNon ho parole. Affermazioni di questo genere offendono tutte le persone che si dedicano alla scienza con passione e dedizione per conoscere e capire, e non per lucro nè tantomeno per sostituirsi al Creatore.
Penso che bisognerebbe andarci piano, soppesare le parole. Ogni discorso, ogni confronto, dovrebbe basarsi sul rispetto reciproco, al di là delle convinzioni religiose e politiche. Si sa, vivo di utopie.
Ottobre 23, 2008 alle 10:04 pm modificaCaro collega,
temo che le tue conclusioni siano errate.
La scienza è un mezzo meraviglioso per scoprire il ondo e la realtà che ci circonda, ma non è e non può essere una fede.
E’ un mezzo, uno strumento un’ausilio, lasciato alla responsabilità di chi lo adopera.
Come una bella automobile, comoda, accogliente e potente: può e deve essere un mezzo di trasporto utile all’uomo; ma se guido irresponsabilmente e mi vado a schiantare e ad ammazzare altre persone diventa uno strumento di morte.
Mai sentito parlare dell’eugenetica e della medicina nazista, solo per fare un esempio?
Il Papa non ha fatto altro che richiamare l’attenzione su questa ovvietà, che ricordare che il bene, anche nella scienza sta non va cercato nella macchina in sé, ma nel cuore e nella ragione di chi la utilizza.
E non occorre essere credenti né cattolici, per consentire.
Un consiglio spassionato: se anche non credi in Dio, la scienza non è un dio.
Cordiali saluti ed in bocca al lupo.
Antonio83
Ottobre 23, 2008 alle 11:06 pm modificaCaro Collega,
mi inserisco nella discussione e rispetto la tua posizione.
Se vorrai fornirmi il tuo indirzzo e-mail potremo approfodire l’argomento anche al di fuori del blog.
La Scienza non è un mezzo per scoprire la realtà che ci circonda, “è il mezzo per eccellenza per scoprirla e per capirla”.
La Scienza Moderna si fonda su un Metodo Scientifico (sviluppato da Galileo, una persona che la Chiesa conosce bene), su una serie di tecniche di analisi della realtà oggettive, riproducibili; la realtà che ci mostra la Scienza è quella vera, non quella inventata o che si vuol vedere attraverso un “paio di occhiali ideologizzati”.
La Scienza di oggi non è una macchina che viene guidata da “Scienziati Pazzoidi” che giocano con la gli atomi, con la materia, con la vita.
La Scienza di oggi è vigilata da sitemi di controllo più grandi di essa, supervisori quali il Comitato di Bioetica che analizzano eventuali ricerche dannose per l’uomo e per l’umanità (parlo in campo medico/biologico) e che sono permeati da una buona dose di influenza cristiane; quindi la Scienza mi sembra abbastanza controllata e (si spera) sembrerebbe agire in modo Etico, almeno per le leggi che ci sono oggi.
Non ho mai capito il motivo per il quale le persone di Chiesa non permettano mai agli altri di esporre le proprie ideologie e considerino le altre ideologie/religioni inferiori; lo noto nel Cristianesimo quanto nell’Islam.
Detto ciò, la tua domanda sulla mia conoscenza delle attività Naziste ed eugenetiche ha un sapore di sfida.
Non voglio abbassare questo dialogo a livelli di scontro; non è sicuramente la Scienza (né tantomeno gli scienziati) che hanno impugnato le spade ed hanno combattuto nel nome del loro credo; di solito gli Scienziati si confrontano sempre davanti ad un tavolo o impugnando pubblicazioni scientifiche.
Voglio informarti che conosco bene gli esperimenti del Dottor Morte (Mengele) e dei suoi esperimenti di ibernazione, dello studio delle infiammazioni indotte sezionando continuamente arti di pazienti, degli esperimenti di castrazione chimica e fisica mediante irradiazione; conosco bene (e chi non lo conosce) il concetto di Eugenetica e la tragica ed insensata applicazione che ne hanno fatto Nazisti.
Ma tu consideri tutto ciò Scienza??? Io no.
Quella non era Scienza , era solo una appendice, uno strumento utilizzato da Hitler per dimostrare la presunta superiorità del popolo ariano.
Quello era il progetto di dimostrazione di teorie evoluzionistiche che non adducono assolutamente la superiorità di una razza rispetto ad un’altra..anzi: la genetica delle popolazioni dimostra che non esistono razze in quanto non ci sono gli estremi per distinguere geneticamente un Inuit da un Bantu.
Quella era la Pseudo-Scienza del Nazismo, nata sotto un regime totalitario ed ideologico che impregnava le menti e non le faceva lavorare; quella non era una Scienza libera da ideologie ( come deve essere ) ma “dirottata” su un obiettivo che non era la comprensione della realtà, ma la volontà di dimostrare a tutti i costi una teoria….questo non è metodo scientifico.
La Scienza dimostra l’uguaglianza dei popoli, l’Eva Mitocondriale, la comune derivazione delle specie viventi da un organismo primitivo…
Ma come si può definire Scienza gli esperimenti svolti durante il Nazismo??Quella è una perversione che una ideologia politica ha creato nella mente di uno psicolabile.
Detto ciò, dato che hai tirato in ballo il passato di quella che tu consideri un “errore” della Scienza (da quanto ho dedotto), ti chiedo se la caccia alle streghe nel Medioevo, le Crociate, la immobilità della Chiesa nei confronti dell’Olocausto sono stati errori di un’altra Chiesa…la Chiesa mi sembra che non adduca tutto ciò, nonostante si fondi su un nutrito insieme di libri e di teorie teologiche altamente pacifiste e basate sul concetto di uguaglianza e di rispetto…mi sbaglio o la Chiesa è “una, Santa, Cattolica, apostolica..”???
Quindi se io posso addurre che quella del Nazismo era una Scienza diversa da quella odierna in quanto fondata su un impianto ideologico diverso, tu cosa mi adduci in difesa della Chiesa delle repressioni??? Era forse fondata su un’altra ideologia…quale??? Non doveva rispettare l’ideologia delle streghe?? Cos’è, la Chiesa voleva imporre un Regime totalitario (guarda un pò la somiglianza, non con la Scienza è chiaro!!) ??
Insomma, mi sembra che siamo arrivati ad un punto fermo; la Chiesa ha sbagliato, la Scienza Libera per ora mai!!!
Hai affermato che il Papa ha ricordato che “il bene….va ricercato nel cuore e nella ragione di chi lo utilizza”….credo che gli Scienziati ne abbiano da vendere di ragione…di razionalità.
Certamente riconosco che ci sono dei comportamenti della Scienza che sono sbagliati…primo fra tutti l’Aborto in Medicina.
Se una persona ha studiato un minimo di Embriologia e di Genetica, nonchè di Biochimica e fisiologia (non come quelli che parlano per sentito dire) saprà che un embrione alla seconda settimana è da considerarsi vita a tutti gli effetti…quindi ancora di più a tre mesi; ma non a due giorni, dato che può formare due organismi distinti (gemelli omozigoti).
Quella della quale sopra non è vita perchè non ha il valore aggiunto della vita…è alla stregua di un vegetale…è uomo potenziale.
Con questo prendo posizione contraria nei confronti dell’aborto, nel senso che sò benissimo che è un vero e proprio omicidio (dopo le due settimane dalla fecondazione e prima dei tre mesi).
Sinceramente, però, reputo la legge 194 discutibile, ma non sicuramente sul periodo utile per l’aborto(primi tre mesi dalla fecondazione).
Credo che questa pratica sia necessaria nel caso in cui la gravidanza determini uno stato di malessere psico-fisico nella madre; come potrei fare altrimenti nel caso di una ragazza incinta perchè stuprata????
So benissimo che è sbagliato applicare la IGV come metodo anticoncezionale, ma fintanto che non avrò un presidio anticoncezionale che mi garantisce al 100% l’efficacia io non potrò fare altrimenti; con questo non voglio dire che va usato come metodo anticoncezionale…il fatto è che non posso sapere se la donna che ho davanti dice il vero adducendo che ha usato “tutte le precauzioni necessarie” durante il rapporto…come medico devo fidarmi di lei, non posso dimostrare il contrario.
Quindi non posso dirle niente; se ci fosse il 100% di sicurezza sarebbe palese il mancato utilizzo dell’anticoncezionale.
Inoltre siamo animali e, in quanto tali, il sesso è un bisogno fisiologico; la natura non ha imposto alcun termine matrimoniale per iniziare a farlo e non ha detto che deve essere fatto in modo distaccato dall’amore; la maggior parte degli animali non amano…siamo macchine nate per trasferire i nostri “geni egoisti”…non siamo molto di più.
Concludo dicendo che la Scienza ha dei punti che debbono essere rivisti…ma anche la Chiesa non è da meno.
La Scienza non è un Dio…nessuno lo ha detto.
Di cosa ci fosse prima del Big Bang la Scienza non ha spiegato niente, come di cosa ci sarà poi.
Cosa c’è nel mezzo??? La fisica, la chimica, l’Evoluzione, l’Uomo; è indiscutibile.
Ci può essere anche la Chiesa; ma questa non è oggettiva come una legge empirica.
Si può scegliere di crederci, ma si deve lasciare liberi gli altri di non seguire i canoni della Chiesa.
Non si può sottostare ad una ideologia religiosa perchè il suo centro amministrativo è nel territorio dove vivo e dove ricerco; c’è un errore di fondo.
Scienza e fede devono porsi un limite ben preciso, un confine; non mi sembra che la Scienza abbia varcato il territorio della fede imponendole dei limiti…gli Scienziati possono essere cattolici, ma sembra che la Chiesa non voglia Cattolici-Scienziati…o mi sbaglio???
Io credo in Dio…..non credo in questa Chiesa che è fatta di uomini…
“Dio non gioca a dadi”; infatti ha progettato l’indeterminazione per costruire questo mondo.
Spero in una tua risposta.
Cordiali Saluti,
Doctor Gray N.H.I.