Rispetto mai concesso. Finalmente Libera e non piu violentata.

Caso Englaro Il padre

Beppino: ora è libera
Ho fatto tutto da solo

Il viaggio verso Udine. In Friuli avrà la scorta

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

UDINE — La tua bambina, gli ha detto il dottor De Monte. E non c’è stato bisogno di dire molto altro, perché non l’aveva mai chiamata così. Beppino Englaro ha capito cosa c’era dietro quel gesto di sensibilità, ha pensato a Saturna che sta sempre più male, a come dirglielo. E ha pianto, cos’altro poteva fare un padre che ha appena perso la sua unica figlia, che si prepara a rimanere solo per il tempo che gli rimarrà? «Ci ha lasciato, adesso voglio stare da solo» ha detto, e a noi che lo chiamavamo in continuazione riusciva di percepire non più di qualche frase in mezzo alle lacrime. Piange Beppino Englaro, che si è impedito di farlo per diciassette anni, che nelle foto di quel 1992, le ultime con sua figlia viva, appare quasi in carne, con i lineamenti rotondi. La durezza fredda che si è imposto per andare avanti si era trasmessa anche alla sua faccia, diventata quasi una maschera metallica, le occhiaie di chi non dorme e abita perennemente un incubo, il profilo sempre più aguzzo. Sua figlia cambiava, il suo corpo si rattrappiva, anche Beppino lo faceva, dentro e fuori. «Sarebbe l’arma atomica, lo so. Vedendo le foto di Eluana com’è oggi, tante persone starebbero finalmente in silenzio. Ma non lo farò mai».

fonte: http://www.corriere.it/cronache/09_febbraio_10/marco_imarisio_beppino_englaro_eluana_libera_f96640e6-f729-11dd-8e36-00144f02aabc.shtml

fonte: http://temi.repubblica.it/UserFiles/micromega-online/Image/eluana_libera.jpg

Sommario della puntata:

Lo scudo umano
Non si può modificare una sentenza per legge
Berlusconi è ontologicamente incostituzionale
Il precedente di Berlusconi che nessuno ricorda
Niente applausi al Capo dello Stato
Armi di distrazione di massa

Testo: “Buongiorno a tutti. Nemmeno oggi intendo parlare di questa ragazza che da 17 anni soffre in una condizione che nessuno può sapere se sia ancora di vita, se sia di vita apparente, morte apparente, vita vegetativa. Sono tutte cose più grandi di noi, più grandi anche dei più grandi scienziati e non intendo minimamente mettere il dito in queste cose che dovrebbero essere lasciate alla coscienza anche se sono diventate un reality show. Non voglio neanche nominarla, questa ragazza, perché credo sia già stata violentata troppo e continuerà ad esserlo fino all’ultimo istante. Quando si sente dal presidente del Consiglio disquisire sulle sue mestruazioni e sulla sua possibilità di avere figli, credo si debba soltanto provare una incommensurabile vergogna, visto che il nostro presidente del Consiglio non conosce la vergogna, nemmeno l’espressione “vergogna”. Credo non sia mai arrossito anche perché, se lo facesse, il suo rossore sarebbe coperto da quintali di cerone. Vorrei però parlare di quello che sta succedendo intorno al caso di questa ragazza, che invece di essere lasciata alle cure dei suoi familiari e dei medici – gli unici che possono decidere, solo i familiari conoscono a fondo una ragazza avendoci vissuto per molti anni insieme, possono sapere, intuire, prevedere le sue volontà, solo i medici possono conoscere esattamente le sue condizioni di salute – invece che essere lasciata a queste poche persone, che nell’intimità e con la prudenza, in punta di piedi, dovrebbero poter decidere, abbiamo trasformato tutto questo in una grande gazzarra, in una grande sceneggiata che sta facendo dell’Italia lo zimbello del mondo, ancora una volta. Non è la prima volta, ma il fatto che diventiamo uno zimbello anche su questioni così drammatiche e delicate credo segni un punto di non ritorno.

fonte: Marco Travaglio, Passaparola di Lunedì 09 Febbraio 2009 , http://www.beppegrillo.it/2009/02/passaparola_lun_16/index.html?s=n2009-02-09

Senza Parole.

Morte di Eluana : le prime pagine dei giornali

ELUANA È MORTA

«DIO ORA STRINGE LA SUA MANO»


“Ha smesso di respirare e chiuso gli occhi, Eluana. Per sempre. Alle 20.25 le agenzie di stampa hanno battuto la notizia, che ha raggiunto poco dopo i senatori riuniti in aula, nella prima, lunga discussione che avrebbe dovuto portarli, in nottata, a varare una legge per salvarla. Una notizia che ha scatenato una bagarre. Ma lei non ce l’ha fatta, non stavolta. Non ha sopportato la mancanza di cibo e acqua, che le erano stati tolti quattro giorni fa. Il padre Beppino: «Adesso voglio stare da solo». Berlusconi: «Dolore e rammarico». Il vescovo di Udine, Pietro Brollo, ha aperto le porte della Basilica Madonna delle Grazie e invitato tutti a pregare.

http://www.avvenire.it

Addio a Eluana, esposto in procura per l’autopsia
Beppino e la moglie ritornano a Udine

LA DIRETTA. Dopo la morte della ragazza in stato vegetativo da 17 anni, alla clinica di Udine vertice dei pubblici ministeri. L’Associazione “Per Eluana”: “Ci sono dubbi da chiarire”. La famiglia in viaggio per l’ultimo saluto. Il padre: “Chiedo agli amici di non cercarmi, mi rispettino così”. Il Vaticano: “Dio li perdoni”. Articolo choc dell”Avvenire: “Il padre si è fatto giudice e boia” dall’inviato PIERO COLAPRICO / NET MONITOR
I COMMENTI La morte e la politica di EZIO MAURO Quella ragazza che amavamo di ADRIANO SOFRI
REP TV: IL NOSTRO INVIATO DA UDINESCHEDA: LA STORIA (FOTO)
IL FORUMSITI STRANIERI

fonte: http://www.repubblica.it

Addio Eluana, attesa per l’autopsia
Il padre Beppino: «Adesso è libera»


In mattinata un vertice in procura. Il pg di Trieste: «Decesso nella routine»Commenta|La vicenda
L’ultimo giorno, ora per ora

10:24  CRONACHEIl padre Beppino in viaggio verso Udine, nella clinica dove ieri alle 20.10 è spirata la figlia. Transennato l’ingresso de «La Quiete»
Specialisti divisi: «Troppo presto, l’hanno uccisa». «No, era fragilissima» di M. De BacVideo – Gigli
Una persona, un Paese di C. MagrisI siti stranieriIl nostro sondaggio di M. PratellesiCommenta

fonte: http://www.corriere.it

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Caso Eluana Englaro: analisi attraverso gli articoli di giornale

Oltre allo scontro ideologic che ha visto contrapporsi religiosi contro laici, politici contro altri politici, a completare il quadro si inserisce anche un presunto “impeachment” Campidoglio/Palazzo Chigi.

Ed Eluana è sempre meno rispettata, in tutto e per tutto.

3 Febbraio 2009

Eluana, un calvario lungo 17 anni


DICIASSETTE anni tra la vita e la morte. Di seguito, le tappe che hanno segnato la lunga e drammatica vicenda di Eluana Englaro.

18 gennaio 1992 – Dopo un incidente d’auto, Eluana, vent’anni, entra in uno stato vegetativo. E’ ricoverata a Lecco.

1993 – A un anno dall’incidente, la regione superiore del cervello di Eluana è andata incontro a una degenerazione definitiva. I medici non lasciano alcuna speranza di ripresa.

continua su Repubblica.it

fonte: http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/cronaca/eluana-eutanasia-6/eluana-tappe-vicenda/eluana-tappe-vicenda.html

la scheda

Coma, stato vegetativo, morte cerebrale
tutti i termini della fine della vita

Le definizioni spesso sono male utilizzate anche dalla classe medica. Ecco il glossario corretto

ROMA – Chiarezza sui termini. Sulle parole che definiscono condizioni di vita paragonabili a quelle di Eluana Englaro, da 17 anni in stato vegetativo. Proprio così. Stato vegetativo e nient’altro. Dal 2002 infatti a livello internazionale non si usa più aggiungere gli aggettivi “permanente” e “persistente”. Viene semplicemente indicato da quanto tempo questa situazione è in atto. Nel caso di Eluana dunque si dovrebbe dire “in stato vegetativo da 17 anni”. Continua la confusione, invece. In una vicenda tanto drammatica, mentre una donna è al centro di una contesa che ha coinvolto i vertici dello Stato, si ricorre a una terminologia spesso errata. Anche giovedì il responsabile del centro nazionale trapianti del ministero del Welfare, Alessandro Nanni Costa, è dovuto intervenire con un lungo comunicato dove si precisava, a proposito di alcune affermazioni riportate da organi di stampa e televisione, la differenza profonda tra il coma, lo stato vegetativo e la morte cerebrale. Proprio per riportare ordine lo scorso novembre la commissione sugli stati vegetativi nominata da Eugenia Roccella, sottosegretario al Welfare, aveva divulgato un glossario di termini spesso male utilizzati anche dalla classe medica. Cerchiamo di fare chiarezza.

COMA – E’ una condizione clinica che deriva da un’alterazione del regolare funzionamento del cervello. Lo stato di coscienza è compromesso. Anche nei casi più gravi di coma le cellule cerebrali sono vive ed emettono un segnale elettrico che viene rilevato dall’elettroencefalogramma e altre metodiche. Esistono diversi stadi di coma, un processo dinamico che può regredire o progredire, e che dalla fase acuta può prolungarsi fino allo stato vegetativo. Siamo in presenza di pazienti vivi che devono ricevere ogni cura.

STATO VEGETATIVO – Le cellule cerebrali sono vive e mandano segnali elettrici evidenziati dall’elettroencefalogramma. Il paziente può respirare in modo autonomo, mantiene vivacità circolatoria, respiratoria e metabolica. Lo stato vegetativo non è mai irreversibile.

[ Anche in questo caso l’autrice, peccando di presunzione, vuol passare davanti a chi l’anatomo-fisiologia del sistema nervoso centrale l’ha studiata. Basta leggere un qualsiasi libro di neuroscienze per sapere che, nello stato vegetativo, le cellule piu corticali del telencefalo , e non tutte le cellule dell’encefalo, sono morte. Inoltre l’elettroencefalografia riesce a comprendere l’andamento delle cellule in toto del cervello.]

MORTE CEREBRALE – Le cellule cerebrali sono morte, non mandano segnale elettrico e l’elettroencefalogramma risulta piatto. Nella morte cerebrale il paziente perde in modo irreversibile la capacità di respirare e tutte le funzioni cerebrali, quindi non ha controllo delle funzioni vegetative (temperatura corporea, pressione arteriosa, diuresi).. Questa condizione coincide con la morte della persona.


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LO STATO DI ELUANA – Lo chiarisce Alessandro Nanni Costa: «Il suo cervello pur avendo perso gran parte delle funzioni mantiene vitalità tale da rendere possibili la respirazione autonoma, l’attività circolatoria, quella metabolica e un controllo delle cosiddette funzioni vegetative (temperatura corporea, pressione arteriosa, diuresi)».

Margherita De Bac
06 febbraio 2009

fonte: http://www.corriere.it/cronache/09_febbraio_06/eluana_scheda_termini_be372e2c-f47c-11dd-952a-00144f02aabc.shtml

2 Febbraio 2009

Eluana trasferita a Udine nella notte

Il neurologo: «Il sondino non verrà staccato per i primi tre giorni». Davanti alla clinica esponenti di associazioni


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MILANO – Eluana Englaro alle 5,30 è giunta in ambulanza alla casa di cura La Quiete di Udine. Il padre, che è arrivato in Friuli nel pomeriggio, aveva chiesto e ottenuto l’autorizzazione per portare via la figlia dalla clinica Beato Talamoni di Lecco dove era ricoverata e dare corso al decreto dei giudici milanesi che avevano autorizzato nello scorso luglio a interrompere alimentazione e idratazione artificiali della giovane.

fonte: http://www.corriere.it/cronache/09_febbraio_02/eluana_englaro_via_clinica_2b9264b2-f164-11dd-b48f-00144f02aabc.shtml

2 Febbraio 2009
CASO ENGLARO Eluana a Udine per morire
18.00  –  Barragan: «Inconcepibile ucciderla così»
È «inconcepibile pensare di uccidere una persona in questo modo»: lo ha affermato il presidente del Pontificio consiglio per gli operatori sanitari, Javier Lozano Barragan riferendosi  all’interruzione dell’idratazione e dell’alimentazione per Eluana Englaro. «Quanto sta accadendo – ha aggiunto il cardinale – è un atto di antiumanesimo».

17.20  –  Popolo della vita, a Roma candele accese tutta la notte
«Non permettiamo di spegnere la speranza, non permettiamo di spegnere una vita». È quanto dichiara Alfredo Iorio al margine del presidio per la speranza contro il “viaggio della morte” di Eluana che si è svolto alle 16 a P.zza Montecitorio da parte di militanti e simpatizzanti del Popolo della Vita. Al grido “Lasciatela vivere” numerosi partecipanti hanno manifestato contro il distacco del sondino e la sospensione dell’alimentazione ad Eluana che avverrà fra tre giorni presso la clinica La Quiete di Udine dove Eluana è stata trasferita oggi da Lecco. Alla chiusura del sit-in il Popolo della Vita lancia un appello. «Mettere una candela sul davanzale delle nostre finestre e tenerle accesa tutta la notte. Un atto per fare luce nelle menti di chi si sta apprestando a sancire per Eluana la prima esecuzione capitale nella storia della nostra Repubblica».

17.00  –  Beppino Englaro: «Non parlerò più»
«Fino alla fine di questa vicenda  non parlerò più. Poi si vedrà se avrà un senso parlare oppure no»: lo ha detto in serata, a Udine, Beppino Englaro, papà di Eluana.

16.35  –  Schifani: «Serve una legge, non lasciare sole le famiglie»
«È il momento della vicinanza, della riflessione e della responsabilita». Lo ha dichiarato il Presidente del Senato, Renato Schifani, in merito agli ultimi sviluppi della vicenda di Eluana. «Quanto sta avvenendo pone ormai con drammaticità la necessità di un intervento legislativo che sappia prevenire e affrontare situazioni davanti alle quali le famiglie e le persone non possono essere lasciate sole. E apprezzo pienamente il lavoro che, con convinzione e prudenza, il Senato sta portando avanti per giungere al più presto a un risultato concreto sul tema del testamento biologico». Il Presidente del Senato ha proseguito invitando tutti a mettere da parte le diverse visioni politiche, per risolvere in breve tempo un problema «che lascia ciascuna coscienza divisa e incerta, qualunque sia la decisione che ritenga giusta». »L’immagine di Eluana – ha concluso Schifani – qualunque siano le convinzioni personali di ciascuno di noi, ci angoscia e rimane davanti a nostri occhi».

15.43  –  Napolitano: «Ora serve una legge sul testamento biologico»
In Italia nessuno parla di introdurre l’eutanasia, ma il caso di Eluana Englaro impone una pronta approvazione della legge sul testamento biologico che regoli i momenti finali della vita. Giorgio Napolitano, in visita di stato nel Granducato del Lussemburgo, sottolinea che si tratta di «questioni delicate» che necessitano di una «discussione pacata». Tutto questo «nulla ha a che vedere con l’eutanasia». Il caso Englaro nasce attorno al fatto che «la Cassazione ha colmato un vuoto legislativo, il quale deve essere colmato in modo definitivo dal Parlamento».

15.26  –  Beppino Englaro è giunto a Udine
Beppino Englaro è giunto a Udine alle 15.26. Ha raggiunto lo studio dell’avvocato Giuseppe Campeis per un colloquio. Englaro è arrivato da solo con la sua Bmw grigio metallizzata.

15.07  –  Una decina di esposti alla procura di Udine: «Lasciarla morire è reato»
Una diecina di esposti sono giunti oggi alla Procura della Repubblica di Udine e alla Questura del capoluogo friulano perchè intervengano per evitare l’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione di Eluana Englaro. Fra i vari esposti vi è quello inviato dall’avv. Paolo Panucci di Lecco e da un gruppo di legali lombardi alle Procure e alle Questure di udine e Lecco. Nell’esposto, ora all’esame dei magistrati friulani, i legali chiedono “di intervenire per evitare che si commetta un reato, che – ha spiegato l’avv.Panucci – sarebbe quello di omicidio in una delle sue diverse configurazioni giuridiche”. Secondo i legali, che – ha spiegato Panucci – hanno promosso l’iniziativa a titolo personale – il decreto della Corte di Appello di Milano “autorizza il padre di Eluana a interrompere l’alimentazione e l’idratazione forzata, ma non esonera i medici dall’obbligo di intervenire per evitare la morte della donna». Per Panucci e gli altri legali, inoltre, «il consenso alla sospensione deve essere personale, certo, attuale e permanente sino alla data dell’intervento sanitario, cosa che – a loro parere – non si configura nel caso di Eluana».

15.02  –  Scienza & Vita: «Invochiamo una vera e propria ingerenza umanitaria»

«Dinanzi alla tragedia che si sta consumando a Udine e alla decisione di togliere l’acqua e il cibo a Eluana Englaro, invochiamo una vera e propria ingerenza umanitaria, in nome di un sacrosanto principio di precauzione che solo per lei non si vuole applicare». Così si esprime l’Associazione Scienza & Vita che da sempre sostiene che «la giovane Eluana è una persona in condizione di massima fragilità, un grande disabile, a cui si dovrebbe sentire l’urgenza di garantire il necessario per continuare a vivere, ovvero l’idratazione e l’alimentazione che non dovrebbero mai essere negate alle persone, e sono migliaia in Italia, che versano nelle stesse condizioni». Scienza & Vita pertanto annuncia che metterà in essere ogni tentativo, anche sul territorio friulano, perché emerga «il dissenso popolare rispetto alla scelta della magistratura italiana». «Siamo convinti – aggiunge l’Associazione – che il sentimento popolare diffuso sia quello per la salvaguardia della vita e che la fuga in avanti della magistratura, che ha rafforzato le convinzioni della famiglia, rappresenti un gravissimo strappo alla coesione sociale del nostro Paese». «L’ingerenza umanitaria – precisa Scienza & Vita – dovrà trovare forme rispettose sia delle leggi, delle sentenze come della sensibilità della famiglia. Ma non ci si può chiedere il silenzio dinanzi ad un atto, togliere l’acqua e il cibo a un disabile, che è semplicemente disumano. Noi continueremo a dare voce a chi ritiene la vita un bene supremo indisponibile e che la medicina debba curare e non dare la morte».

14.02  –  Formigoni: «Amarezza, ma almeno non siamo stati complici»
Resta «l’amarezza e la compassione nei confronti di Eluana che viene portata verso un esito tragico» ma il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha aggiunto che c’è anche la «consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per evitare la tragedia». Preso atto del trasferimento di Eluana Englaro, in coma vegetativo da 17 anni, verso una clinica di Udine dove verrà assistita nella sospensione dell’alimentazione, Formigoni ha commentato: «Volevano che fossimo complici in questa cosa terribile, ma non l’hanno ottenuto. Volevano che il sistema sanitario regionale e quello nazionale fossero gli esecutori di questa sentenza. Non l’hanno ottenuto. Hanno dovuto agire loro ed Eluana non è in questo momento sotto la responsabilità del sistema sanitario nazionale. Questa – per Formigoni – è una cosa importante».

14.00  –  Fini non ha certezze né religiose né scientifiche: «Rispetto i genitori»
«Invidio chi ha certezze sul caso Englaro. Personalmente non ne ho, nè religiose nè scientifiche. Ho solo dubbi, uno su tutti: qual è e dov’è il confine tra un essere vivente e un vegetale? Penso che solo i genitori di Eluana abbiano il diritto di fornire una risposta. E avverto il dovere di rispettarla». È quanto afferma il Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini.

13.48  –  Il Sottosegretario Roccella: «Sentenza incompatibile con il servizio sanitario nazionale»
C’è una «incompatibilità oggettiva tra il Servizio sanitario nazionale e l’applicazione del decreto della Corte d’appello di Milano» che autorizza la sospensione dei trattamenti di nutrizione e idratazione artificiale ad Eluana Englaro. Lo ha affermato il sottosegretario alla salute Eugenia Roccella. «Chiederemo informazioni dettagliate alla Clinica La Quiete di Udine, sul protocollo e le modalità amministrative, e chiederemo se è vero che Eluana Englaro non è stata ricoverata a scopo di cura. Vigileremo e, come ministero – ha detto Roccella – faremo in modo di assicurare che siano rispettate le regole del Ssn».

13.19  –  La Cei: «Al di là delle intenzioni, questa è un atto di eutanasia»
Togliere il sondino a Eluana Englaro, «al di là delle intenzioni», rappresenta un atto di eutanasia. Lo ha ribaddito il segretario della Cei, mons. Mariano Crociata, esprimendo però vivinanaza agli Englaro, una famiglia «così duramente provata». «È a tutti evidente – ha spiegato il vescovo – che qualsiasi azione volta a interrompere idratazione e alimentazione si configura come un atto di eutanasia, quali che siano le intenzioni. Da parte nostra – ha aggiunto – osiamo ancora sperare nella forza della preghiera che vinece le resistenze più nascoste e siam vicini alla famiglia, così duramente provata, e alle suore di Lecco che hanno amorevolmente assistito Eluana».

10.22   –  Il ministro Sacconi «Stiamo valutando la situazione»
«Stiamo valutando la situazione, anche dal punto di vista formale, alla luce delle situazioni di fatto e di diritto che saranno esaminate. Ma ben al di là di queste valgono interrogativi che mi auguro tutti vogliano porsi senza assolute certezze e con il rispetto di tutte le posizioni». Lo ha detto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi in merito a eventuali provvedimenti sul caso Englaro, intervenendo a Panorama del Giorno, condotto da Maurizio Belpietro su canale 5. «Io credo che da un lato sia doverosa la comprensione verso il dramma della famiglia – ha proseguito il ministro – dall’altro è doveroso un diffuso interrogativo nella nostra società e nelle nostre istituzioni circa il senso della vita e della morte e circa anche le caratteristiche di questa specifica vicenda».

Eluana, ha spiegato il ministro, «si trova in uno stato vegetativo, non in una condizione di morte cerebrale tanto che nessuno ha ipotizzato l’espianto degli organi per lei nell’attuale condizione, che non è sottoposta a un accanimento terapeutico, ma piuttosto ad alimentazione e idratazione attraverso un sondino in quanto non è in grado di provvedere a se stessa, che è in una condizione di molti disabili, e non ha espresso una volontà che deve essere acclarata da una certificazione, come probabilmente chiederà la nuova legislazione».

«Di fronte a tutto questo – ha concluso Sacconi – ho pensato che fosse giusto adottare un principio di cautela, un principio di prudenza, in assenza di una legislazione specifica».

10. 05  –  È già pronta l’équipe che la farà morire
Sarà l’associazione “Per Eluana” – composta dal primario Amato De Monte e da altri medici e tecnici specializzati – ad attuare, alla Quiete di Udine il protocollo di distacco del sondino che tiene in vita Eluana Englaro. Lo ha detto oggi l’avvocato Giuseppe Campeis che assiste la famiglia Englaro. L’associazione è stata costituita con atto notarile la scorsa settimana a Udine. Ha stilato un’intesa con Beppino Englaro e, sulla base della sentenza della Corte d’Appello di Milano, anche un rigido protocollo che porterà gradualmente al distacco del sondino. Eluana, per tre giorni, continuerà infatti ad essere alimentata, come a Lecco.

Solo in un secondo tempo sarà attuato il protocollo. Campeis – che non è voluto entrare nella diatriba morale e politica della vicenda – si è solo limitato a dire che «lo stato di irreversibilità della donna era stato acclarato tre anni dopo l’incidente. Ed è stato confermato da 14 anni di stato vegetativo. Insomma – ha detto Campeis – una prognosi che ha trovato riscontro nella realtà». All’associazione ‘Per Eluanà è stato delegato – in base all’accordo con papà Beppino – l’aspetto sanitario del protocollo che prevede «tutta una serie di procedure e di particolari  – ha concluso Campeis – che in parte erano stati già previsti nel protocollo con la clinica «Città di Udine».

Ieri sera. Ha lasciato la sua casa, quella che l’ha accolta e curata negli ultimi quindici anni, di notte. A nulla sono valsi gli appelli delle suore, che così tanto avevano pregato perché fosse loro lasciata, perché potessero continuare a darle l’amore – solo quello, oltre al cibo e all’acqua – che chiedeva. Eluana Englaro è giunta all’alba alla casa di cura “La Quiete” di Udine, in ambulanza. Lo ha riferito oggi un dipendente della struttura sanitaria precisando che l’ambulanza che trasportava la donna è arrivata qualche minuto prima delle 6 del mattino ed è entrata da un ingresso secondario, ma senza fornire altri dettagli.

Appena appresa la notizia le diverse associazioni che hanno da sempre difeso il diritto alla vita di Eluana si sono date appuntamento davanti alla clinica per una manifestazioni di solidarietà.

A Udine Eluana era sola con il medico. Il padre Beppino si è fermato a Bergamo. Il protocollo per farla morire ora prevede il prosieguo dell’alimentazione forzata per tre giorni, poi l’avvio della procedura di distacco del sondino attraverso il quale la ragazza viene alimentata. Eluana in queste condizioni potrebbe sopravvivere per più di due settimane.

Flick (Corte costituzionale): preoccupazione per il conflitto politico

Cei: «Eluana, è eutanasia. Ora si preghi»
Fini: «Rispettare decisione dei genitori»

No comment di Berlusconi. Monsignor Crociata «È il momento di tacere».
Sacconi: «Stiamo valutando il caso»


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ROMA – La Cei e il Vaticano tornano all’attacco sulla vicenda di Eluana Englaro, la ragazza in stato vegetativo da 17 anni che è stata trasferita nella clinica di Udine dove sarà staccato il sondino che la tiene in vita. «Interrompere alimentazione e idratazione è eutanasia – dice monsignor Crociata -. Ora è il momento di tacere. Chi crede, prega». È «inconcepibile pensare di uccidere una persona in questo modo», ha aggiunto il presidente del Pontificio consiglio per gli operatori sanitari, Javier Lozano Barragan. E mentre il premier, Silvio Berlusconi, preferisce non intervenire sulla vicenda, a parlare per il governo è il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella: «C’è una incompatibilità oggettiva – dice – tra il Servizio sanitario nazionale e l’applicazione del decreto della Corte d’appello di Milano» che autorizza la sospensione dei trattamenti di nutrizione e idratazione artificiali. «Chiederemo informazioni dettagliate alla clinica La Quiete di Udine sul protocollo e le modalità amministrative e chiederemo se è vero che Eluana Englaro non è stata ricoverata a scopo di cura – ha aggiunto Roccella -. Vigileremo e faremo in modo di assicurare che siano rispettate le regole del Ssn»

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–>FINI – Una voce decisamente fuori dal coro è quella del presidente della Camera, Gianfranco Fini: «Invidio chi ha certezze sul caso Englaro. Personalmente non ne ho, né religiose né scientifiche. Ho solo dubbi, uno su tutti: qual è e dov’è il confine tra un essere vivente e un vegetale? Penso che solo i genitori di Eluana abbiano il diritto di fornire una risposta. E avverto il dovere di rispettarla».

SACCONI – Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi – che a dicembre aveva emanato un atto di indirizzo che impediva di fatto a tutte le strutture sanitarie pubbliche di dare corso alla sentenza sullo stop dell’alimentazione forzata – ha però reso noto che sta valutando il caso «anche dal punto di vista formale, alla luce della situazione di fatto e diritto. Ma oltre a questo, valgono gli interrogativi che dobbiamo porci nell’assoluto rispetto di tutte le posizioni». Il ministro, oltre a ritenere doverosa la comprensione «verso il dramma della famiglia», considera altrettanto doveroso che società e istituzioni riflettano sul senso della vita e dalla morte, «nel caso specifico di una persona che si trova in stato vegetativo, non è in una condizione di morte cerebrale tanto che nessuno ha ipotizzato l’espianto degli organi, che nell’attuale condizione non è sottoposta ad accanimento terapeutico ma piuttosto ad alimentazione e idratazione attraverso un sondino in quanto non è in grado di provvedere a se stessa, che è in una condizione di molti disabili e non ha espresso una volontà che deve essere acclarata da una certificazione come probabilmente chiederà la nuova legislazione».

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–>VELTRONI – Per Walter Veltroni, la politica deve restare fuori da vicende così delicate. ««Io ho solo due certezze – spiega il leader del Pd. – La prima è che i genitori di Eluana sono persone che hanno dentro questo dramma e credo possano testimoniare la volontà della loro fede». La seconda certezza è che «ci sono ripetute e diverse sentenze ed è giusto che siano rispettate». Conclude Veltroni: «Più la politica si tiene fuori da vicende come questa e si impegna in Parlamento, come ha detto Napolitano, per una legge sul testamento biologico e meglio è».

FLICK – Anche il presidente della Corte costituzionale, Giovanni Maria Flick, è intervenuto sul caso Englaro. Parlando agli studenti di un istituto del Milanese ha detto di essere preoccupato perché «un problema drammatico di questo tipo è diventato oggetto di un conflitto politico ideologico di contrapposizione che sarebbe meglio non ci fosse». Flick ha detto di avere «profonda pena» per la famiglia Englaro e, in particolare, per il padre Beppino. «È diventato un tema su cui tutta l’Italia dibatte – ha osservato Flick – e penso allo strazio del padre. Credo che si debba riconoscere maggiore riservatezza e rispetto del dramma che sta vivendo».

VERONESI – Interviene anche Umberto Veronesi: «La vicenda di Eluana è giunta a un epilogo inevitabile» ha detto l’ex ministro della Salute. «Questa era la volontà di Eluana, e la volontà della persona sulle scelte che la riguardano va rispettata sempre e comunque».

03 febbraio 2009

fonte: http://www.corriere.it/politica/09_febbraio_03/sacconi_englaro_valore_vita_42648488-f1cb-11dd-9d2c-00144f02aabc.shtml

3 Febbraio 2009
La speranza non s’arrende
A Udine per vivere
In Italia non esiste la pena di morte

Non hanno voluto ascoltare la voce delle suore che, ripetuta­mente, li hanno supplicati di lasciar loro quella che dopo tanti anni di cu­re amorevoli, quotidiane, esemplari sentivano come figlia. Figlia, certo, perché si è figli di un amore, non di una sentenza, nemmeno se confer­mata dai bolli di cento tribunali e dai ragionamenti astratti di toghe che del diritto hanno fatto un teorema effe­rato.
[ Si può essere figli del padre gentico?? Un padre non è più padre se combatte una battaglia in nome della volontà della figlia? NdR ]
Sancendo la prima condanna a morte dell’Italia repubblicana. Che Eluana abbia bisogno di essere figlia di un legame vitale, in queste o­re nelle quali il suo destino si è ri­messo drammaticamente in movi­mento, appare con un’evidenza dif­ficile da respingere.

Certo, un padre c’è: ma è quello che la sottrae a ma­ni generose e care per consegnarla – pare – a un drappello di volontari del­la morte, comandati da un’ideologia disumana e da forze che nemmeno hanno il coraggio di dichiararsi. Chi avrebbe il cuore di sospenderle cibo e acqua, anche solo per rispettare u­na volontà mai davvero verificata co­me giustizia vera comanda? [ Come comanda la giustizia vera?Forse non è sufficiente ascoltare i testimoni più vicini alla persona, parenti ed amici? Certo, servirebbe una legge….ma non è colpa di Eluana se tale legge non c’è!]
In questa cornice fattasi nuovamen­te così cupa non si capisce tanta o­stinazione nel voler portare a termi­ne il disegno di soppressione di una vita misteriosa ma presente. In nome di questa vita, che la scienza ci mo­stra ogni giorno di più come terra an­cora tutta incognita, anche noi vo­gliamo essere ostinati, se occorre contro ogni evidenza: ci ostiniamo a pensare che Eluana venga trasferita altrove ma per essere curata anche là, per continuare a vivere.

continua su : http://www.avvenire.it/NR/exeres/7BBB5C98-0C66-4971-A7F5-8381779CE81A,frameless.htm?NRMODE=Published

L’ipotesi: Anticipare il provvedimento sul testamento biologico

Eluana, Berlusconi in campo
Il governo ora pensa al decreto

Il premier a sorpresa: stiamo lavorando per intervenire. E’ lite sulla clinica di Udine. Il ministero: «Non è idonea»


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ROMA – L’annuncio arriva a notte inoltrata ed è di quelli destinati a fare rumore. Il governo vuole intervenire sul caso di Eluana Englaro. L’ha spiegato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, lasciando Palazzo Odescalchi dove ha partecipato a una festa organizzata dalla principessa Nicoletta. «Stiamo lavorando per intervenire», ha detto il Cavaliere.

L’IPOTESI DECRETO – Il governo starebbe pensando ad anticipare per decreto una parte del disegno di legge sul testamento biologico. Nelle prossime 48 ore sarà presa una decisione finale, ma è chiaro – riferiscono alcune fonti vicino all’esecutivo – che «al momento si sta monitorando la situazione per poi capire cosa fare». Il fatto è – aggiungono le stesse fonti – che la vicenda di Eluana creerebbe un precedente e la legge sul testamento biologico con il suo percorso naturale alle Camere non vedrebbe la luce prima dell’estate. Per questo motivo il governo avrebbe l’intenzione di anticipare il provvedimento. Da vagliare con cura è anche la posizione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che non più tardi di martedì aveva auspicato sul tema l’intervento del Parlamento . Dal Colle si chiede un testo condiviso al quale partecipi anche l’opposizione.

L’AVVOCATO DELLA FAMIGLIA ENGLARO – Fino a quando saremo nella legalità non ci fermeremo»: lo ha detto l’avvocato Giuseppe Campeis, interpellato sui risultati dell’incontro fra il sottosegretario al Welfare e l’assessore regionale alla sanità del Friuli. «Noi – ha spiegato Campeis – ci fermeremo nel momento in cui c’è qualcosa di illegittimo o di illegale nella procedura o se, per ipotesi assurda, uscisse un provvedimento normativo che qualifica la condotta che stiamo tenendo come penalmente rilevante». «A quel punto – ha aggiunto Campeis – mi fermo, è chiaro: io non vado a violare assolutamente una legge, ma oggi come oggi, dalle valutazioni che abbiamo fatto, non esiste una violazione di legge. Se ci convincono che esiste, noi ovviamente ci adegueremo alla regola, specifica o generale. Viviamo o riteniamo di vivere in un Paese di diritto: se una norma ce lo vieta e siamo convinti che ce lo vieta, ci fermiamo».

IL NEUROLOGO– Intanto partirà da giovedì o venerdì la progressiva riduzione dei nutrienti per Eluana. Lo ha detto il neurologo che segue la Englaro, Carlo Alberto Defanti. «Il protocollo – ha detto Defanti – è partito nel momento del ricovero e prevede che la quantità di nutrienti venga ridotta dopo tre giorni». La riduzione dei nutrienti sarà «discrezionale», ha proseguito il neurologo, ma molto probabilmente «prevederà inizialmente una riduzione drastica, di circa il 50%, e poi sempre più graduale. Non sarà un processo brutale». Contemporaneamente ad Eluana saranno somministrate piccole dosi di sedativi «a garanzia che non provi alcuna sofferenza». Difficile prevedere il tempo di sopravvivenza: «in media questo è di due settimane, ma possono subentrare imprevisti o possono rivelarsi fibre eccezionalmente resistenti. In ogni caso è probabile che il tempo complessivo sia vicino a tre settimane».

BOSSI – Sul caso Eluana è intervenuto anche Umberto Bossi, dicendosi contrario a una legge sul testamento biologico, auspicata martedì dal presidente Napolitano. «L’appello di Napolitano a fare una legge lo capisco – spiega il leader della Lega -, ma il Parlamento non può decidere sulla nascita e sulla morte, altrimenti tutto diventa scientismo». Quanto alla vicenda personale di Eluana Englaro e del padre, «io non avrei il coraggio di staccare la spina – dice Bossi -. Io padre non avrei il coraggio di farlo. Certo tutto dipende, se non tutto, dalla fede e dalla speranza che ha un padre. Magari aspetta un miracolo del Signore, oppure che tra un anno esca un farmaco».

[ Certo, come se la situazione di Eluana fosse curabile con un farmaco…..e se uno non crede? Il Miracolo del Signore non potrà mai arrivare. Odio le prese di posizione a tutti i costi.I politici non dovrebbero parlare adducendo ideologie personali, ma fatti dimostrati ed oggettivi.]

BAGNASCO – «Se la vicenda di Eluana Englaro arriverà alla sua conclusione vuol dire che l’Italia sta scivolando verso una deriva eutanasica» ha dichiarato invece il presidente della Cei il cardinale Angelo Bagnasco. Quello attuale, ha osservato ancora Bagnasco, è «un momento grave e triste tanto più perchè la nostra cultura è impregnata, da sempre, della difesa della vita soprattutto nelle sue forme più fragili, dal suo inizio, il concepimento, alla naturale conclusione».

04 febbraio 2009(ultima modifica: 05 febbraio 2009)

fonte: http://www.corriere.it/cronache/09_febbraio_04/eluana_sacconi_idoneita_clinica_quiete_udine_2568d436-f295-11dd-8878-00144f02aabc.shtml


L’esecutivo ha messo a punto un provvedimento urgente per impedire
di fermare l’alimentazione. Sacconi: “Volontà della paziente è presunta”

Eluana, pronto il decreto del governo
Beppino: “Contro di lei violenza inaudita”

I legali: “L’ipotesi di un dl è una scelta costituzionalmente abnorme, mai successo prima”
Inchiesta a Udine sulle intenzioni espresse dalla donna. La Procura acquisisce cartella clinica

UDINE – E’ sempre più scontro sulla sospensione dell’alimentazione a Eluana Englaro. E’ pronto il decreto del governo che anticipa il testo del disegno di legge sul testamento biologico che vieta di fermare alimentazione e idratazione dei pazienti in stato vegetativo. Ma se il ministro del Welfare Sacconi alza il tiro e parla di “volontà presunta” della ragazza, il capo dello Stato avrebbe espresso dubbi sul provvedimento, così come il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Beppino Englaro accusa: “Contro mia figlia violenza inaudita”. I suoi legali definiscono l’ipotesi di un decreto “una scelta costituzionalmente abnorme”.

La Procura della Repubblica di Udine potrebbe adottare un provvedimento cautelare che impedirebbe l’interruzione dell’alimentazione: ne ha parlato in serata uno dei legali della famiglia Englaro, l’avvocato Giuseppe Campeis che, fra le varie ipotesi, ha prospettato anche quella di un sequestro preventivo, che potrebbe riguardare la stanza dove si trova Eluana o la strumentazione utilizzata dall’equipe medica. Proprio in serata i magistrati della città friulana hanno acquisito la cartella clinica di Eluana: i carabinieri, su delega del procuratore Antonio Biancardi, hanno preso la documentazione sanitaria che si trovava nella casa di riposo “La Quiete”. Gli ostacoli all’attuazione della sentenza che permette lo stop dell’alimentazione si collocano dunque su più fronti. E se l’ipotesi del decreto tramonta dopo le perplessità del Quirinale, rimangono le strade amministrative: Sacconi potrebbe decidere di mandare gli ispettori a “La Quiete”. “Valutiamo la possibilità di fare ispezioni nella clinica”, sono state le parole del sottosegretario Roccella.

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La bozza.
Il provvedimento contiene un solo articolo: “Disposizioni urgenti in materia di alimentazione e idratazione”. In attesa dell’approvazione della legge – recita il testo – “l’alimentazione e l’idratazione, in quanto forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze, non possono in alcun caso essere rifiutate dai soggetti interessati o sospese da chi assiste soggetti non in grado di provvedere a se stessi”. Il provvedimento è pronto, l’orientamento del governo, però, sarebbe sempre più prudente. Con tutta probabilità, le perplessità espresse dal Capo dello Stato, finiranno per lasciarlo a livello di bozza. Difficilmente, verrà davvero approvato dal Consiglio dei ministri che è in programma domani e che non lo vede all’ordine del giorno.

Veltroni: “Inaccettabile”.

Il cardinal Martino: “Ben venga un decreto”. La Chiesa caldeggia un intervento del governo. “Qualunque cosa si faccia per salvare la vita a un innocente è benvenuta”, dice il cardinale Martino, presidente del Pontificio consiglio di Giustizia e Pace.

Beppino: “Contro Eluana violenza inaudita”.
“Quando Eluana non ci sarà più, rientrerò in una dimensione umana, finora ho vissuto in una dimensione disumana. Mia figlia è stata violentata, continuamente invasa nel suo corpo, oggetto di una violenza che lei avrebbe definito inaudita, inconcepibile e inaccettabile”. Così si è espresso Beppino Englaro in un’intervista a Telecamere, trasmissione della Rai in onda domenica prossima.

I legali: “Scelta abnorme”.


L’annuncio.
Il neurologo Carlo Aberto De Fanti, che ha in cura Eluana, annuncia che inizierà da domani la progressiva diminuzione dei nutrienti. “L’evidenza scientifica dice che Eluana non soffrirà – spiega – morire per disidratazione in pazienti con compromissione più o meno grave del cervello è uno dei modi più dolci che si conoscano”.

Il protocollo. E’ stato messo a punto dalla casa di riposo La Quiete, dall’Azienda sanitaria Medio Friuli e dall’associazione Per Eluana (composta dal dottor De Monte, altri medici e una decina di infermieri specializzati). Un percorso sul quale Sacconi intende vedere chiaro per verificarne la legittimità o l’eventuale contrasto con i principi del servizio sanitario nazionale. Il ministero intende verificare la validità della struttura per stabilire se sia in grado di accogliere una persona in “pericolo di vita”. Secondo Sacconi e i suoi tecnici, La Quiete non avrebbe i requisiti. Per questo, ieri, è stato convocato a Roma l’assessore Kosic che si è recato nella capitale contro la volontà del governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo notoriamente favorevole alle posizioni di Beppino Englaro sulla sorte della donna.

(5 febbraio 2009)

Parti tratte da : Repubblica.it


L’esecutivo ha messo a punto un provvedimento urgente per impedire
di fermare l’alimentazione e l’idratazione forzata. Dubbi di Napolitano

Eluana, pronto il decreto del governo
Beppino: “Contro di lei violenza inaudita”

I legali: “L’ipotesi di un dl è una cosa abnorme, mai successo prima”
Inchiesta a Udine sulle intenzioni espresse dalla donna. Sacconi: “Sua volontà presunta”

L’ingresso della clinica di Udine

UDINE – Si fa sempre più duro lo scontro sulla sospensione dell’alimentazione a Eluana Englaro. Mentre è pronto il decreto del governo che anticipa il testo del disegno di legge sul testamento biologico che vieta di fermare alimentazione e idratazione dei pazienti in stato vegetativo – “una scelta costituzionalmente abnorme” l’hanno definita i legali della famiglia – il ministro della Salute alza il tiro e parla di “volontà presunta” della ragazza. Il capo dello Stato avrebbe congelato il decreto, mentre il padre della Englaro accusa: “Contro mia figlia violenza inaudita”.
fonte: Repubblica

«l’iter giudiziario? i parlamentari non sono stati capaci di affrontare il problema»

«Mia figlia oggetto di violenza inaudita»

L’ultima intervista rilasciata da Beppino Englaro prima che Eluana fosse trasferita a Udine

ROMA – «Mia figlia è stata violentata, continuamente invasa nel suo corpo, oggetto di una violenza che lei avrebbe definito inaudita, inconcepibile e inaccettabile». Così Beppino Englaro, padre di Eluana, durante un’intervista rilasciata alla trasmissione della Rai Telecamere e che andrà in onda domenica prossima. Mentre si discute del decreto che il governo ha preparato per vietare l’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione della donna in coma da 17 anni,Telecamere rende noto il contenuto dell’intervista che Beppino Englaro ha rilasciato prima che la figlia fosse trasferita alla clinica La Quiete di Udine. «Quando Eluana non ci sarà più, rientrerò in una dimensione umana, perché finora ho vissuto in una dimensione disumana. . . » ha detto Englaro.

«PARLAMENTARI INCAPACI» – Nell’intervista Englaro ha parlato delle difficoltà affrontate in tutti questi anni, da quando il 18 gennaio del 1992 sua figlia è rimasta vittima di un incidente stradale. «Ho iniziato questo iter giudiziario – ha detto – perché i parlamentari non sono stati capaci di affrontare il problema. Una legge sul testamento biologico, come ha anche detto Giovanni Flick, è indispensabile e deve garantire gli stessi diritti alle persone che sono capaci di intendere e di volere e a chi non lo è».


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«MAI PENTITO» – Alla domanda se abbia mai avuto qualche ripensamento in tutto questo tempo, Englaro ha risposto di no. «Non mi potrei mai pentire – ha continuato – a tutti ho detto che andrò fino in fondo. non è niente avere tutto il mondo contro rispetto ad avere se stessi contro. Non avessi fatto quello che ho fatto non me lo sarei mai perdonato, perchè avrei avuto contro me stesso». Quello che i coniugi Englaro hanno trovato «inconcepibile» in tutta questa vicenda è stata la difficoltà a far capire «che la libertà è fondamentale e che lasciarsi morire fa parte del diritto dell’autodeterminazione».

05 febbraio 2009

fonte: http://www.corriere.it/cronache/09_febbraio_05/eluana_intervista_beppino_98e2b318-f3a4-11dd-a8aa-00144f02aabc.shtml

Il presidente della Repubblica ha sempre detto di volere un “dibattito non frettoloso”
sulla vicenda. Con la legiferazione d’urgenza si aprirebbe un conflitto fra poteri

Eluana, i dubbi di Napolitano
Anche Fini perplesso sul decreto

Difficilmente verrà davvero messo in pista dal governo

ROMA – Il presidente della Repubblica Napolitano avrebbe espresso dubbi sul decreto legge sul testamento biologico, che di fatto bloccherebbe la procedura che porterà alla morte Eluana Englaro. L’indiscrezione è stata lanciata dall’agenzia Agi. E la stessa agenzia parla di forti perplessità anche da parte del presidente della Camera Gianfranco Fini.

La bozza di decreto c’è già e prevede il divieto di sospendere alimentazione e idratazione, ma è difficile che arrivi al Quirinale da cui sono già emersi dubbi e perplessità sull’opportunità di scegliere la strada del decreto legge.

Continua su : http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/cronaca/eluana-englaro/napolitano-dubbi/napolitano-dubbi.html

5 Febbraio 2009
L’appello di suor Albina
«Guardatela, vi accorgerete che vive»
«A scoltate il battito del cuore di Eluana, osservate il suo respiro, accarezzatela. Vi accorgerete che è viva, che è una persona viva. Non un caso clinico». L’ultimo appello per Eluana Suor Albina Corti lo indirizza ai sanitari della casa di riposo «La Quiete» di Udine, dove la giovane donna è stata ricoverata dopo che il padre l’ha prelevata dalla casa di cura «Beato Talamoni» di Lecco. Una replica indiretta ad Amato De Monte, il medico che ha viaggiato verso Udine in ambulanza insieme alla giovane per poche ore, ma evidentemente sufficienti per fargli dichiarare che Eluana Englaro è morta 17 anni fa, nella notte del terribile incidente stradale che le procurò gravi lesioni cerebrali.

Commento e Articolo nel Post https://doctorgray.wordpress.com/2009/02/06/semplicemente/

Il neurologo della Englaro, Defanti: basta con argomenti clinici pretestuosi
Ha predisposto con due colleghi il protocollo che accompagnerà la donna alla fine

“Ma lei avrà una morte dolcissima
la disidratazione non è dolorosa”

UDINE – Morire per disidratazione “è uno dei modi più dolci che si conoscano”. Ed Eluana non soffrirà. Carlo Alberto Defanti, il neurologo di Eluana, che insieme ad altri due medici, Gian Domenico Borasio, ordinario all’università di Monaco di Baviera, e Antonio De Monte, il primario di rianimazione che guida l’équipe della clinica friulana, ha predisposto il protocollo che dovrà accompagnarla fino all’ultimo giorno, risponde così a chi, come la comunità “Papa Giovanni XXIII” fondata da Don Oreste Benzi, ritiene che “la morte sarà consumata atrocemente”.

Professore, molti temono che Eluana andrà incontro a delle grandi sofferenze dopo la sospensione della nutrizione artificiale che, in base al vostro protocollo, dovrebbe iniziare, gradualmente, a cominciare da domani.
“Purtroppo la continua disinformazione che alcuni riversano sul caso di Eluana rende impossibile, almeno a me, una risposta puntuale ad ogni intervento. Mi limiterò perciò a ribadire, d’accordo con il professor Borasio, che è un’autorità internazionale nel campo delle cure palliative, una semplice verità, ben nota a quanti si occupano di malati terminali: che cioè il morire per disidratazione, beninteso in pazienti con compromissione più o meno grave del cervello, è uno dei modi più dolci che si conoscano”.

Può fare un esempio?
“Ricorderò solo un fatto abbastanza noto a chi ha un familiare ospite di una casa di riposo. Accade spesso, soprattutto durante la stagione calda, che un anziano con una demenza anche non grave, appaia improvvisamente assopito, e difficilmente risvegliabile. Il medico, che si interroga su che cosa stia accadendo, scopre che nei giorni precedenti il malato, che ha perso a causa della sua patologia il senso della sete, non ha bevuto a sufficienza. In altre parole, la disidratazione, anziché con il tormentoso senso della sete, si manifesta semplicemente con l’assopimento”.

Questo vale per tutti?

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“Se vale per i malati con demenza, che hanno una vigilanza intatta, a maggior ragione accade per pazienti molto più gravemente compromessi, come coloro che si trovano in stato vegetativo. Dunque, nessuna grave sofferenza, nessuno spasimo”.

E nessuna crudeltà?
“Ma come possono pensare i nostri avversari che noi medici che ci occupiamo di Eluana, e tanto meno il padre, abbiamo l’intenzione di infliggerle sofferenze così gravi come quelle che descrivono? Ci credono davvero così crudeli? La realtà è un’altra”.

Quale?
“Coloro che affermano di voler difendere Eluana, in realtà stanno difendendo una tesi morale del tutto rispettabile, ma che non è affatto condivisa, e oggi probabilmente è minoritaria nella nostra società: la tesi secondo cui nessuno può disporre della propria vita. È assolutamente legittimo sostenere e difendere questa tesi, come fa il Magistero cattolico, ma essa va difesa con argomenti morali e non con argomenti clinici pretestuosi”.

Eluana quindi non soffrirà?
“Non sarà mai possibile sapere se Eluana soffrirà. È infatti impossibile poter avere una certezza assoluta in questo senso. Io so se uno soffre solo se me lo racconta. Dobbiamo stare perciò a quelle che sono le evidenze scientifiche. E l’evidenza scientifica ci dice che Eluana non soffrirà”.

(5 febbraio 2009)

In mattinata la lettera che invitava il governo a non deliberare

Eluana, Napolitano non arretra
‘Non firmo, seguo la Costituzione”

La replica negativa dell’esecutivo. Il capo dello Stato insiste sul no al decreto

ROMA – Non arretra. E riafferma, con forza, la volontà di non dare il via libera al decreto del governo su Eluana Englaro. E’ altissima la tensione tra il Quirinale e il premier. Con quest’ultimo che sfida apertamente Giorgio Napolitano e con il presidente che resta fermo sulla sua posizione: “Non firmo, il testo approvato non supera le obiezioni di incostituzionalità“, come scritto in una breve nota alla fine del consiglio dei Ministri che ha varato il provvedimento d’urgenza.

Napolitano: ecco perché non firmerò

Il testo della lettera che il capo dello Stato ha inviato
a Berlusconi prima che il CdM approvasse il decreto

Signor Presidente,
lei certamente comprenderà come io condivida le ansietà sue e del Governo rispetto ad una vicenda dolorosissima sul piano umano e quanto mai delicata sul piano istituzionale.

Io non posso peraltro, nell’esercizio delle mie funzioni, farmi guidare da altro che un esame obiettivo della rispondenza o meno di un provvedimento legislativo di urgenza alle condizioni specifiche prescritte dalla Costituzione e ai principi da essa sanciti.

I temi della disciplina della fine della vita, del testamento biologico e dei trattamenti di alimentazione e di idratazione meccanica sono da tempo all’attenzione dell’opinione pubblica, delle forze politiche e del Parlamento, specialmente da quando sono stati resi particolarmente acuti dal progresso delle tecniche mediche.

Non è un caso se in ragione della loro complessità, dell’incidenza su diritti fondamentali della persona costituzionalmente garantiti e della diversità di posizioni che si sono manifestate, trasversalmente rispetto agli schieramenti politici, non si sia finora pervenuti a decisioni legislative integrative dell’ordinamento giuridico vigente.

Già sotto questo profilo il ricorso al decreto legge – piuttosto che un rinnovato impegno del Parlamento ad adottare con legge ordinaria una disciplina organica – appare soluzione inappropriata. Devo inoltre rilevare che rispetto allo sviluppo della discussione parlamentare non è intervenuto nessun fatto nuovo che possa configurarsi come caso straordinario di necessità ed urgenza ai sensi dell’art. 77 della Costituzione se non l’impulso pur comprensibilmente suscitato dalla pubblicità e drammaticità di un singolo caso. Ma il fondamentale principio della distinzione e del reciproco rispetto tra poteri e organi dello Stato non consente di disattendere la soluzione che per esso è stata individuata da una decisione giudiziaria definitiva sulla base dei principi, anche costituzionali, desumibili dall’ordinamento giuridico vigente.

Decisione definitiva, sotto il profilo dei presupposti di diritto, deve infatti considerarsi, anche un decreto emesso nel corso di un procedimento di volontaria giurisdizione, non ulteriormente impugnabile, che ha avuto ad oggetto contrapposte posizioni di diritto soggettivo e in relazione al quale la Corte di cassazione ha ritenuto ammissibile pronunciarsi a norma dell’articolo 111 della Costituzione: decreto che ha dato applicazione al principio di diritto fissato da una sentenza della Corte di cassazione e che, al pari di questa, non è stato ritenuto invasivo da parte della Corte costituzionale della sfera di competenza del potere legislativo.

Desta inoltre gravi perplessità l’adozione di una disciplina dichiaratamente provvisoria e a tempo indeterminato, delle modalità di tutela di diritti della persona costituzionalmente garantiti dal combinato disposto degli articoli 3, 13 e 32 della Costituzione: disciplina altresì circoscritta alle persone che non siano più in grado di manifestare la propria volontà in ordine ad atti costrittivi di disposizione del loro corpo.

Ricordo infine che il potere del Presidente della Repubblica di rifiutare la sottoscrizione di provvedimenti di urgenza manifestamente privi dei requisiti di straordinaria necessità e urgenza previsti dall’art. 77 della Costituzione o per altro verso manifestamente lesivi di norme e principi costituzionali discende dalla natura della funzione di garanzia istituzionale che la Costituzione assegna al Capo dello Stato ed è confermata da più precedenti consistenti sia in formali dinieghi di emanazione di decreti legge sia in espresse dichiarazioni di principio di miei predecessori (si indicano nel poscritto i più significativi esempi in tal senso).

Confido che una pacata considerazione delle ragioni da me indicate in questa lettera valga ad evitare un contrasto formale in materia di decretazione di urgenza che finora ci siamo congiuntamente adoperati per evitare.

Continua con il POSCRITTO sul sito Corriere.it (vedi sotto)

fonte: http://www.corriere.it/politica/09_febbraio_06/napolitano_decreto_eluana_englaro_475d05a4-f465-11dd-952a-00144f02aabc.shtml

“Art. 77.

Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria.

Quando, in casi straordinari di necessità e d’urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni.

I decreti perdono efficacia sin dall’inizio, se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione. Le Camere possono tuttavia regolare con legge i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti.”

Altri Articoli Citati

Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.


Art. 13.
La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.
In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l’autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all’autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto.
È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.
La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva.

Art. 32.

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Dopo l’approvazione del dl il premier attacca il capo dello Stato
In serata nuovo cmd. Lunedì il testo arriverà al Senato

Eluana, Berlusconi sfida Napolitano
E minaccia: “Cambio la Costituzione”

Il capo dell’esecutivo: La Englaro “è una persona viva, respira
in modo autonomo e potrebbe anche avere un figlio”

ROMA – Sulla vicenda – delicatissima – di Eluana Englaro, Silvio Berlusconi sfida il Quirinale, ingaggiando una sfida senza precedenti tra governo e presidenza della Repubblica. Il premier decide infatti di ignorare la lettera inviatagli oggi da Giorgio Napolitano, che esprimeva la sua contrarietà verso il decreto legge e lo avvisava di fatto che non lo avrebbe controfirmato perché incostituzionale, e coi suoi ministri dà comunque il via libera al provvedimento. Ma non basta. Perché in conferenza stampa il presidente del Consiglio annuncia la sua volontà di cambiare la Costituzione. E sfida apertamente il Quirinale.

fonte: http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/cronaca/eluana-englaro/berlusconi-dl/berlusconi-dl.html

La verità di Pietro Crisafulli ex amico del papà di Eluana e fratello di un uomo in coma

«Quella sera a Lecco Englaro
mi disse che si era inventato tutto»

«Eravamo al ristorante e mi confidò che non ce la faceva più a vedere la figlia in quelle condizioni»

MILANO – «Beppino Englaro si è inventato tutto». Cosa si è inventato? «La storia che la figlia avrebbe detto di non voler vivere nel caso in cui si fosse ridotta a un vegetale». È convinto Pietro Crisafulli al telefono (ascolta l’audio) quando ribadisce questa sua verità. Pietro Crisafulli è il fratello di Salvatore, 38 anni, catanese, che nel 2005 si risvegliò dallo stato vegetativo nel quale si trovava in seguito ad un incidente. Ora Salvatore attraverso un sofisticato computer ha svelato che quando era in coma sentiva e capiva tutto. Anzi piangeva per la disperazione. Durante la conferenza stampa in cui motivava il decreto su Eluana Englaro, il presidente del Consiglio ha citato la storia della famiglia Crisafulli.

La natura e il suo corso

di Ernesto Galli Della Loggia

E così alla fine il governo è intervenuto in prima persona con un provvedimento d’urgenza nella vicenda di Eluana Englaro. È giusto comprenderne le indubbie motivazioni di carattere umanitario, ma non per questo si può passare sotto silenzio il vulnus che il governo stesso, se questa sua decisione avesse avuto corso, avrebbe inferto alle regole dello Stato costituzionale di diritto. Un cui principio fondamentale, come fin dall’inizio ha giustamente ricordato il presidente Napolitano, è che l’esecutivo non può emanare decreti con lo scopo di modificare o rendere nullo quanto deciso in via definitiva da un tribunale.

…A suscitare forti dubbi è proprio il fondamento stesso della decisione finale presa dalla magistratura e cioè l’asserita volontà (ricostruita ex post su base totalmente indiziaria; ripeto: totalmente indiziaria) di Eluana; la quale, si sostiene, piuttosto che vivere nelle condizioni in cui da diciotto anni le è toccato di vivere, avrebbe certamente preferito morire.

L’altissima opinabilità di questa ricostruzione è dimostrata dal semplice fatto che in precedenza per ben due volte (Tribunale di Lecco nel 2005, Corte d’appello di Milano nel 2006) le conclusioni dei giudici erano andate in direzione opposta a quella successiva: allora, infatti, essi sostennero che non esistevano prove vere e affidabili per stabilire la reale volontà della ragazza, intesa come «personale, consapevole e attuale determinazione volitiva, maturata con assoluta cognizione di causa». Poi la sentenza terremoto della Corte di cassazione; prove simili non furono più ritenute necessarie: per decidere della vita e della morte di Eluana, stabiliscono i giudici, basta adesso tener conto «della sua personalità, del suo stile di vita, delle sue inclinazioni, dei suoi valori di riferimento e delle sue convinzioni etiche, religiose, culturali e filosofiche» (si sta parlando, lo si ricordi sempre, di una persona che all’età dell’incidente aveva diciotto anni).

…..Dunque si proceda pure alla sua eliminazione. Mi sembra appropriato il commento di un giurista di vaglia, Lorenzo D’Avack, sull’Avvenire di giovedì: «Giovani liberi, tendenzialmente anticonformisti, un poco anarchici, dinamici, attivi, con qualche entusiasmo per lo sport, diventano così per la Corte i soggetti ideali per un presunto dissenso, ora per allora, verso terapie di sostegno vitale ». C’è o non c’è, mi chiedo, motivo di qualche perplessità? Tanto più che contemporaneamente, come fa notare sempre d’Avack, la stessa Cassazione, in un caso di rifiuto delle cure da parte di un Testimone di Geova, stabilisce, invece, che a tale rifiuto i medici devono sì ottemperare, ma solo se esso è contenuto «in una dichiarazione articolata, puntuale ed espressa, dalla quale inequivocabilmente emerga detta volontà». Ma guarda un po’! Torno a chiedermi: c’è o non c’è motivo di qualche perplessità, forse anzi più d’una?

Pezzi tratti dall’articolo (consiglio di leggerlo) : http://www.corriere.it/editoriali/09_febbraio_07/della_loggia_la_natura_e_il_suo_corso_a95011ce-f4de-11dd-a70d-00144f02aabc.shtml

Il caso Englaro e la necessità di una legge sul testamento biologico

Quando si nega il diritto di morire

di LUCA e FRANCESCO CAVALLI-SFORZA

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SE uno di noi volesse negare a un altro il diritto di vivere (a una donna di partorire, per esempio, o a chiunque di esistere), tutti insorgeremmo, si spera, e cercheremmo, potendo, di impedirglielo. Tant’è vero che in Italia e in Europa non ammettiamo la pena di morte. Ma se qualcuno rivendica il diritto di morire, glielo si nega, anzi si va a qualunque estremo per rifiutarglielo. Il caso di Eluana Englaro ci getta in faccia con evidenza macroscopica, anzi spaventosa, questo dato di fatto. Perché una persona non dovrebbe avere il diritto di morire?

L’onda emotiva della vicenda di Eluana rischia di sviare l’attenzione dal cuore del problema
L’ordinamento del nostro paese prevede per tutti il diritto di rifiutare i trattamenti

Distinguere il possibile dall’impossibile

di UMBERTO VERONESI

LA forte ondata emotiva che accompagna la vicenda di Eluana rischia di sviare l’attenzione dal cuore del problema. L’ordinamento del nostro Paese prevede per tutti il diritto di rifiutare i trattamenti. Anche i trattamenti cosiddetti “di sostegno”, come la nutrizione artificiale o la trasfusione di sangue, ma ora si vorrebbe calpestare questa norma fondamentale, violando il diritto di autoderminazione delle persone, che è sacrosanto per ognuno di noi.

continua su : http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/cronaca/eluana-englaro/veronesi-trattamenti/veronesi-trattamenti.html

Riporto il testo del gruppo “PETIZIONE A SOSTEGNO DELLA SCELTA DI ELUANA ENGLARO” su FaceBook

“Ringraziamo il sindaco di Udine, Furio Honsell ed il presidente della Regione Renzo Tondo che col loro civile, umano e coraggioso comportamento hanno consento alla famiglia Englaro di rispettare l’ultimo desiderio di Eluana. Un grazie particolare va ai dirigenti della clinica La Quiete, che hanno sfidato le circolari ministeriali, e all’associazione “Per Eluana” composta dal primario di terapia intensiva dell’ospedale di Udine Amato De Monte e da altri medici e tecnici specializzati che, a titolo volontario e gratuito, attuerà il protocollo di distacco del sondino che tiene in vita Eluana. Il trasferimento dalla clinica di Lecco ad Udine, e stato caratterizzato da reazioni di intolleranza e da dichiarazioni da parte di politici che non fanno onore ad uno stato che, sulla carta, dovrebbe essere laico, civile e democratico, sulle quali non riteniamo che, ora, sia opportuno soffermarsi e discutere. In questo momento invitiamo tutti, per primi i cattolici che giustamente predicano l’humana pietas, a tacere ed a rispettare il dramma umano della famiglia Englaro. Al Presidente della Repubblica Napolitano, ricordiamo che quando firma un Decreto Legge, lo fa in nome di tutti i cittadini, anche del grandissimo numero di coloro che non accetterebbero i contenuti del decreto “Blocca Eluana”. La volontà di imporre per legge scelte etiche attinenti la sfera strettamente personale è tipica degli stati teocratici, cosa che l’Italia, per fortuna, ancora non è. D’altronde, proprio Lui ha affermato più volte la necessità di una legge sul “fine vita” condivisa e che le sentenze della Magistratura vanno attuate. Confidiamo nel Suo alto senso dello stato perché la sentenza della Corte di Cassazione a favore della scelta di Eluana non venga annullata per Decreto Legge, sarebbe un precedente veramente grave da cui non si sa cosa potrebbe scaturire. Pensiamo che tutti siamo consci del dolore che attanaglia Beppino e la Moglie, gravemente malata, nell’accompagnare Eluana nel suo ultimo viaggio. Peraltro non siamo certi che il fatto di averla assistita amorevolmente in uno stato di coma vegetativo e fatto battaglie perché la sua volontà fosse rispetta, per più di 17 anni, attenui il i loro sentimenti. Immaginiamo che, in questo lungo periodo di tempo, siano stati sostenuti dalla volontà di portare a termine la loro coraggiosa battaglia, ma ora che sono arrivati alla fine del dramma, pensiamo e temiamo che possano realizzarlo in tutta la sua tragicità, la perdita definitiva di una figlia tanto amata. Ciò ci spinge a trasmettergli tutto il nostro affetto e rispetto e a fargli sapere che non sono soli.

Roma, 5 febbraio 2009”

Vi prego di aderire in migliaia. La vostra adesione ha valore di sottoscrizione dell’appello di cui sopra.

fonte: http://www.facebook.com/group.php?gid=121807525541&ref=nf

Il Sondaggio su http://temi.repubblica.it/micromega-online/sondaggio-chi-ha-il-diritto-di-decidere-sulla-tua-vita/

Chi ha il diritto di decidere sulla tua vita?

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Chi ha il diritto di decidere sulla tua vita?
La Chiesa (28 voti) 1%

(28 voti) - 1%
La maggioranza parlamentare (15 voti) 1%

(15 voti) - 1%
Tu stesso (2625 voti) 98%

(2625 voti) - 98%
2668 voti alle 11:57. Sondaggio aperto alle 17:41 del 05.02.2009
AVVERTENZA
Questo sondaggio non ha, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di una rilevazione aperta a tutti, non basata su un campione elaborato scientificamente. Ha quindi l’unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione su un tema di attualità. Le percentuali non tengono conto dei valori decimali. In alcuni casi, quindi, la somma può risultare superiore a 100.

5 Febbraio 2009

L’appello di suor Albina
«Guardatela, vi accorgerete che vive»

«A scoltate il battito del cuore di Eluana, osservate il suo respiro, accarezzatela. Vi accorgerete che è viva, che è una persona viva. Non un caso clinico». L’ultimo appello per Eluana Suor Albina Corti lo indirizza ai sanitari della casa di riposo «La Quiete» di Udine, dove la giovane donna è stata ricoverata dopo che il padre l’ha prelevata dalla casa di cura «Beato Talamoni» di Lecco. Una replica indiretta ad Amato De Monte, il medico che ha viaggiato verso Udine in ambulanza insieme alla giovane per poche ore, ma evidentemente sufficienti per fargli dichiarare che Eluana Englaro è morta 17 anni fa, nella notte del terribile incidente stradale che le procurò gravi lesioni cerebrali.

In un colloquio difficile e commovente, la direttrice della struttura lecchese rompe a fatica e per l’ultima volta la consegna del silenzio in un pomeriggio piovoso e triste. Lo fa per amore della donna in stato vegetativo che è stata curata con amore dalle suore Misericordine per 15 anni. Lo fa per raccontare la sofferenza e il dolore che stanno provando in queste ore tutti i collaboratori della struttura, dai medici al personale infermieristico. Lo fa per ribadire che Eluana è viva. Al secondo piano della clinica, nella stanza dove la donna è stata ricoverata nell’aprile 1994, Suor Rosangela, che l’ha assistita quotidianamente, sta riordinando gli ultimi effetti di Eluana. Le foto non ci sono più. Non vuole parlare con noi, non l’ha mai fatto.

La direttrice resta in piedi sulla soglia della camera e negli occhi di suor Albina si leggono tutti i ricordi, le sofferenze come i momenti belli. Passano medici e infermieri del reparto. Sono tutti rigorosamente schivi, ma con gli occhi umidi. È ancora vivo il ricordo felice della giornata di Natale, quando Suor Rosangela ha accompagnato Eluana nella cappella, giù nel giardino. È stata l’ultima volta che sono potute uscire insieme. Suor Albina confessa di non aver più avuto la forza di salire al secondo piano da quando l’ambulanza ha portato via la degente all’una e mezza di martedì mattina. Per lei, per loro Eluana è diventata una figlia ed è stata trattata, sottolineano, come una paziente normale e con la tenerezza e che si riserva a una bambina appena nata, a una persona di famiglia.

Suor Albina, cosa ricorda di quei drammatici 30 minuti in cui Eluana è stata prelevata?
Ci siamo sentite addolorate e impotenti. L’abbiamo vista partire per andare verso il patibolo, come abbiamo detto a luglio. Ma anche se eravamo preparate al peggio, non ci aspettavamo che avvenisse così all’improvviso, pensavamo che il momento fosse più in là, più lontano nel tempo. Beppino Englaro è arrivato senza preavviso in una notte tetra di pioggia con l’ambulanza. Questo ha reso il distacco ancora più brutto e triste. Sono rimasta giù a lungo davanti all’uscita a fissare il vuoto quando è partita.

Avete parlato per l’ultima volta con il padre in quelle ore convulse?
No, è stato tutto freddo. Ci ha consegnato il decreto per far dimettere Eluana. A questo punto era inutile aggiungere altro. Ripeto, non lo giudichiamo. Con lui il rapporto in questi anni è stato corretto, anche se le nostre opinioni sono opposte alle sue.

Cosa avete detto ad Eluana?
Il suo medico curante l’ha accarezzata e le ha detto di non avere paura, che l’avrebbero portata in una stanza più grande, in un posto più bello. Penso che abbia capito.

E lei, come l’ha congedata?
L’ho salutata nel modo più naturale, con un bacio. Non ho potuto dirle altro, era troppo forte il mio dolore. Le parole che non le ho detto quella notte voglio esprimerle ora e spero gliele riferiscano: “Eluana, non avere paura di quello che ti succederà. Noi ti siamo vicini e soprattutto ti è vicino un Padre che ti accoglierà nelle sue braccia e un giorno ci ritroveremo a condividere la grande gioia di stare insieme”.

Vuol dire qualcosa al personale sanitario che la sta assistendo in Friuli in attesa del distacco del sondino per l’alimentazione?
Vogliamo inviare un appello ai nuovi operatori: accarezzate Eluana, osservate il suo respiro e ascoltate il battito del suo cuore. Sono i tre elementi che vi porteranno ad amarla, perché lei non è un caso, ma una persona viva.

E a Beppino Englaro?
Ripeto ancora una volta che, qualora cambiasse idea, nella nostra clinica c’è sempre posto per sua figlia. Lasci vivere Eluana e la lasci a noi. Non è ancora troppo tardi.

Cosa farete ora?
È l’ultima volta che parliamo di questa vicenda. Accogliamo l’appello al silenzio e alla preghiera del Cardinale Tettamanzi. Ma non smetteremo di pregare perché le menti si illuminino ed Eluana possa vivere.


Paolo Lambruschi
Avete mai ascoltato il cuore di un paziente in coma irreversibile ? Batte anche il suo.

Vi siete mai chiesti perchè??
Forse perchè il Pace Maker naturale del cuore ( il nodo seno atriale, NS) è caratterizzao da periodiche alterazioni della conducibilità di membrana che ne permettono una depolarizzazione e quindi l’invio di un segnale verso il  Nodo Atrio Ventricolare, che a sua volta si depolarizza e conduce, attraverso il Fascio di His, la depolarizzazione ai ventricoli ??

Vi siete mai chiesti il perchè della attività cardiaca in pazienti che hanno ricevuto un cuore trapiantato, quindi denervato ??

Forse perchè non dipende dal telencefalo. Viene solo regolato dal tronco dell’encefalo.

Idem per il respiro…è autonomo fisiologicamente, altrimenti durante il sonno dovremmo andare in apnea.

Credo che ci vorrebbe un gran bel corso di anatomo-fisiologia collettiva per poter almeno impostare una discussione decente…. invece si continua a confondere il fisiologico-automatico con il volontario…..

6 Febbraio 2009

Notte di domande a “La Quiete”

Quella tosse squassa le prime coscienze Mettiamoci nei suoi panni: un viaggio allucinato e allucinante. Di notte, su un’ambulanza, lui e lei da soli, costretti dallo spazio angusto a una vicinanza che non era mai avvenuta prima, per ore uno in compagnia dell’altro, muti in due silen­zi diversi. Vicini, terribilmente vicini. Si so­no incontrati così, Eluana e il dottor Ama­to De Monte, e lui ne è uscito «devastato»: per l’aspetto di Eluana – si è detto e ha fat­to intuire lui stesso, ma senza spiegarsi mai troppo, lasciando vaghi i contorni della sua «devastazione» – o forse per qualcos’altro che in quel viaggio gli ha ingombrato l’a­nima come un fastidio sottile e insistente, che lui ha voluto scacciare ma ogni tanto ancora gli torna? Va, l’ambulanza, incrocia gocce di acqua e neve e i fari di altre vite viaggianti nella notte, ignare di quel carico di vita tra­sportato a morire, mentre Eluana dorme, perché questo fa di notte, da molti anni. Avrà vegliato, invece, il dottor De Monte, e quante volte avrà guardato quel sonno forse un po’ agitato dalla mancanza di un letto, sempre lo stesso da quindici anni, del tepore di una stanza, dei rumori e de­gli odori sempre uguali e rassicuranti, del­la carezza frequente di una suora? Poi è arrivata l’alba e un cancello si è inghiotti­to Eluana, nessuno l’ha più vista se non i volontari e il medico, ancora lui, tacitur­no con i giornalisti, scuro in volto, sempre frettoloso, anche la sera quando si allon­tana pedalando sulla bicicletta per le stra­de di Udine. «Eluana è morta diciassette anni fa», ave­va detto in quell’alba di martedì scorso, la­sciando con sollievo l’ambulanza e quella strana compagna di viaggio che l’aveva de­vastato, lui, medico anestesista e rianima­tore che chissà quante ne deve aver viste in vita sua… Ma dopo una notte ne segue sempre un’altra, e un altro confronto con Eluana, che morta non è e quindi si agita… Passa la prima notte, la seconda andrà me­glio – si dice il medico – ma così non è, per­ché Eluana non pare più la stessa, poche ore fuori casa e qualcosa è già cambiato. Tossisce, Eluana. Tossisce? Sì, tossisce, e di una tosse che squassa i suoi (forti) polmoni ma forse di più l’udito e le coscienze di chi l’ascolta e non sa che fare. Tossisce, si scuo­te, quasi si strozza e intanto, proprio come farebbe ciascuno di noi, tende e tirarsi su, cerca aria, solleva le spalle ma non riesce. Dove sono quelle mani che a Lecco sape­vano sempre cosa fare? Perché non accor­re chi immediatamente compiva quel pic­colo gesto che dava sollievo? Eluana tossi­sce sempre più, una tosse che accenna ad essere ribellione di un corpo, che è richie­sta, che è grido. Una tosse che, beffarda, sembra fare il verso a chi dice ‘Eluana è morta diciassette anni fa’: no, un morto non si agita nel letto sconosciuto. Gli infermieri-volontari provano di tutto, ma appartengono all’équipe di De Monte, conoscono a memoria il protocollo per far­la morire, che ne sanno ora dei piccoli ge­sti che sono propri di una vita, di quella vita? Come si gestisce una «morta» che fa i capricci e nel solo modo che conosce pe­sta i piedi? Dovevano essere devastati an­che loro, l’altra notte, se alla fine si deci­dono a fare il fatidico numero di Lecco e con nuova umiltà chiedono al medico cu­rante di Eluana: come facevate a farla sta­re bene? Il dottore deve aver provato a spie­gare come mai in quindici anni non era stato necessario aspirare il catarro (l’incu­bo dei disabili come lei), avrà indicato al collega le mosse da fare, ma il resto non poteva spiegarlo: accarezzatela, osservate il suo respiro e ascoltate il battito del suo cuore – si erano tanto raccomandati da Lecco quella notte lasciandola partire per Udine –, sono i tre elementi che vi porte­ranno ad amarla… Ma questo nel proto­collo non sta scritto e nessuno lo può in­segnare. Questo raccontano tra i sussurri dalla «Quiete», la casa di riposo in cui la notte è passata agitata un po’ per tutti. Inutile invece chiedere conferme alla cli­nica di Lecco: medici e suore hanno giu­rato silenzio e quella è gente che ha una so­la parola. Tacciono e pregano. Ma a Udine avevano giurato sul protocollo di morte, mentre quella tosse di vita «devasta» già le prime coscienze.

Lucia Bellaspiga”

fonte: http://www.avvenire.it/Cronaca/Guardatela+vi+accorgerete+che+vive.htm

Si chiama “riflesso della tosse” ed è lo che colpisce tutti noi quando, durante il sonno o da svegli, le nostre prime vie aeree sono “stimolate” da un agente esterno (muco, saliva, pulviscolo atmosferico,ecc.). Io non direi che quella è semplice tosse, è la tosse di una persona che, inconsapevole di ciò che le sta succedendo intorno, avviene per un riflesso neurale a livello del tronco dell’encefalo; niente di più.

E smettetela di scrivere storie, di disegnare fumetti che riportano una realtà che nessuno ha mai visto e mai percepito (visto che nessun giornalista è mai entrato nella stanza di Eluana).
Voi potrete vivere anche di storie, di credenze, di favole.

Noi guardiamo in faccia alla realtà. Niente pregiudizi, niente invezioni. Nuda e cruda realtà oggettiva. Siamo Iluminati……