La sensazione è fantastica….difficile da descrivere, ma ci proverò.
La successione dei fatti è stata semplice; sveglia, doccia, niente colazione ( “prevenire è meglio che curare!”), treno…non stavo nella pelle: nn vedevo l’ora!
L’Ospedale Bellaria è lontano dal centro; Bus n°36 e via verso il capolinea…verso l’Ospedale…verso la Camera Mortuaria.
L’edificio sorge sopra una montagnola, come a ricordarci che nell’antichità le sacrificazioni venivano fatte su di una superficie di marmo rialzata da terra…forse per avvicinare il cadavere al cielo…forse per sentirci più potenti…forse per chiedere scusa da più vicino…
Nello stesso “padiglione” sono ubicate sala mortuaria, chiesa, sala delle autopsie.
La Croce sopra la porta della Cappella, all’esterno dell’edificio, sembrava ricordarmi che in fin dei conti il nostro paese è permeato da Secoli di Religiosità invasiva; quel simbolo religioso era lì, quasi a dirci che potevamo scegliere fra “la fede e la scienza”…. ho camminato oltre da qualche anno….ed ho scelto.
Entriamo nella sala di aspetto; in cinque minuti siamo già all’ascensore, a quel classico ascensore con portata pari a 20 persone o 1 persona + 1 barella/bara… ci siamo: stiamo salendo verso la sala settoria.
La porta dell’ascensore si apre; sul muro di fronte un coperchio di una bara e, sulla destra ed in basso, una bara già pronta…inizi a pensare che la morte si avvicina, il senso della morte c’è, è nell’aria.
Inspiri; l’aria ti entra nelle cavità nasali: rinofaringe, orofaringe, ipofaringe, trachea, bronchi… l’anatomia ti sta prendendo la mano… le tue terminazioni olfattive, sotto l’osso etmoide, inviano un segnale al cervello: odore di pulilto, di candido, di asetticità al cubo…
Esci dall’ascensore e ti guardi intorno; pareti asettiche, chiare, pulitissime; porte verdi, maniglie in alluminio; sembra un bel reparto di un ospedale nuovo di zecca…peccato non sia un luogo di speranza, ma solo di pianto…
Continui a camminare fra le porte aperte….ti giri per guardare… un frigo in una stanza, nell’altra due sacchi bianchi dall’aspetto mummiforme….dai fa niente, manca poco….
Ritorni sui tuoi passi, alzi lo sguardo e davanti a te 4 persone intorno al tavolo settorio; sopra una serie di teli in PVC…. siamo nella preparazione della sala settoria.
Il Prof. Mazzotti ci viene incontro; saluto di benvenuto e istruzioni:
a)alzare i pantaloni
b) infilare copri-calzari in plastica
c)camice
Siamo pronti??? io credo di si….
Entro nella sala….prendo i guanti sul tavolo; mi infilo il destro; per il sinistro è stata un’impresa perchè la testa era già impegnata ad elaborare in immagini gli impulsi che le arrivavano dal nervo ottico…ormai avevo guardato oltre i teli…
Mi avvicino al tavolo; l’odore è di solvente, non di morto (che fortuna!).
Il Prof. ci augura una buona lezione, si scusa per non poterci far vedere una vera autopsia; per lui ci dobbiamo accontentare di un cadavere preparato (cioè già aperto, posto sotto formallina e conservato da tempo!)… è troppo grande questo regalo, altro che accontentarsi!
Non sai se essere contento, perchè realizzi uno dei sogni della tua vita, o essere toccato dal fatto che quella era una persona; sorvoliamo, dovremo abituarci….
Le Colleghe del 6° Anno ci elencano le solite precauzioni; attenzione a non sciupare gli organi, fate tutte le domande che volete, se vi sentite male uscite un attimo che nn ci sono problemi (dicono loro!), ci sono abituate.
La lezione inizia.
Il cadavere ha un aspetto giallognolo (dato dalla formalina); è una donna ( ha il seno sinistro); manca degli arti inferiori e delle braccia ( è un preparato del solo busto, senza arti ); la testa è coperta da un telo bianco che lascia intravedere le cavità orbitarie sopra la prominenza nasale; il bacino è coperto dal telo in PVC, che come una tuta ricopre il cadavere da almeno due anni, “solamente” nei lunghi periodi durante i quali non viene esposto per essere osservato da circa 600 occhi annui…
“…questa è la pella…apriamo l’incisura mediale e scopriamo il torace….”.
In superficie si notano le coste, lo sterno, i muscoli grande pettorale…viene tolto quest’ultimo e scopriamo il piccolo pettorale…sulla parte sinistra è presente un seno; ha un aspetto parenchimatoso, giallognolo ( con il capezzolo ancora in sede ) completamente privato del suo rivestimento epiteliale…
Segue puntualizzazione sulla importanza dei linfonodi ascellari.
“E’ importante per la semeiotica anche il punto di articolazione fra corpo e manubrio dello sterno”ci dice la collega; “toccatelo pure ragazzi”…i guanti fanno da isolante, ma era molto freddo….
Tolto il placcone sternale, vediamo gli organi toracici in sede anatomica; cuore nel mediastino (mediale) polmoni ai lati… viene tolto il cuore (perchè preparato!).
Ce lo giriamo fra di noi… è molto diverso da quello di maiale ed ha la forma ( a trapezio) assunta in organogenesi…vale più questo secondo che 3 ore sul Netter….
L’aorta è i sede anartomica, ed è enorme…grande anche la cava inferiore a livello dell’orifizio diaframmatico corrispondente.
Polmone sulla destra; notare quanto è grande….ilo del polmone…ecc.
La cavità del polmone è enorme; ” infilateci una mano e andate giù verso il diaframma, così potete sentire dove arriva la pleura…”; estremo: sto toccando le interiora di un Homo Sapiens Sapiens…
Piano piano una serie di consideraizioni anatomiche importantissime ci vengono cantate, e noi come bambini vogliosi di ascoltare una favola apriamo gli orecchi…
Dal vero capisci rapporti fra organi, dimensioni, ecc…. non siamo nel bidimensionale di un libro; questi sono muscoli, ossa, tendini, legamenti, connettivo….
Il problema è che ti fermi a riflettere e capisci che un giorno ci siamo, che siamo la macchina più perfetta e bella del mondo e che il momento dopo possiamo non esserci più; forse la Medicina serve a questo, cioè a metterci l’animo in pace dicendo che è stato fatto tutto il possibile e che quella morte ha contribuito a salvare qualcuno.
Che sia una sola persona o un miliardo non importa; l’importante è che sia servito per un’opera di bene.
La collega le scopre il viso; non fa effetto, sembra una mummia…era una donna…era…
Sei a contatto con la morte, sei a contatto con un qualcosa che non riesci a spiegare…o meglio: non riesci a spiegare questa nostra transitorietà terrena.
…e ti domandi perchè….perchè….forse la morte non è vana….forse…
Non so come considerarmi; se uno sciacallo o uno da scomunicare…
Voglio semplicemente considerarmi uno Scienziato, che ha semplicemente analizzato il suo oggetto di studio; in fin dei conti quella è stata una persona ma ora non lo è più..diciamoci la verità: le manca quel qualcosa che non sappiamo cos’è , ma che ci rende noi; noi, uomini unici e non rari, diversi l’uno dall’altro e insostituibili.
Questa signora Austriaca o Svizzera ( non ho capito bene) ha deciso di donarsi alla Scienza…era anziana, aveva una bella dentatura, dai polmoni risultava una non fumatrice; non sò niente di lei…ma la ringrazio.
La ringrazio perchè ci ha permesso di capire il corpo umano, perchè ha avuto il coraggio di mostrarsi come nessuno fa mai, perchè non ha ancora ricevuto una solenne celebrazione; fra qualche tempo verrà cremata e il suo corpo verrà tumulato in qualche tomba a ricordare una persona che non c’è più da tanto, ma che è stata comunque presente per molto.
Grazie per tutto….Signora dell’Ospedale Bellaria, della Sala Mortuaria, del Giorno 11 Dicembre del 2007.