Questo blog è per definizione apolitico/apartitico come (del resto) il suo blogger (ovvero io, che odio l’attuale classe politica!).
Purtroppo per l’Università le cose si stanno mettendo male per colpa della “classe politica italiana intera”.
Mi sto informando sull’argomento tagli all’Università / Riforme .
Pubblicherò una serie di articoli inserendo testo e fonte senza aggiungere niente…ognuno potrà farsi una propria idea.
Saranno soprattutto estratti da siti internet che ho navigato e che parlano dell’argomento.
Inizio con il pubblicare l’estratto del DL 112, divenuto Legge 133.
Decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112
“Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione Tributaria”
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 147 del 25 giugno 2008 – Suppl. Ordinario n.152/L
fonte: http://www.camera.it/parlam/leggi/decreti/08112d.htm
Capo V
Istruzione e ricerca
Art. 16.
Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università
1. In attuazione dell’articolo 33 della Costituzione, nel rispetto delle leggi vigenti e dell’autonomia didattica, scientifica, organizzativa e finanziaria, le Università pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in fondazioni di diritto privato. La delibera di trasformazione e’ adottata dal Senato accademico a maggioranza assoluta ed e’ approvata con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. La trasformazione opera a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello di adozione della delibera.
2. Le fondazioni universitarie subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi e nella titolarità del patrimonio dell’Università. Al fondo di dotazione delle fondazioni universitarie e’ trasferita, con decreto dell’Agenzia del demanio, la proprietà dei beni immobili già in uso alle Università trasformate.
3. Gli atti di trasformazione e di trasferimento degli immobili e tutte le operazioni ad essi connesse sono esenti da imposte e tasse.
4. Le fondazioni universitarie sono enti non commerciali e perseguono i propri scopi secondo le modalità consentite dalla loro natura giuridica e operano nel rispetto dei principi di economicità della gestione. Non e’ ammessa in ogni caso la distribuzione di utili, in qualsiasi forma. Eventuali proventi, rendite o altri utili derivanti dallo svolgimento delle attività previste dagli statuti delle fondazioni universitarie sono destinati interamente al perseguimento degli scopi delle medesime.
5. I trasferimenti a titolo di contributo o di liberalità a favore delle fondazioni universitarie sono esenti da tasse e imposte indirette e da diritti dovuti a qualunque altro titolo e sono interamente deducibili dal reddito del soggetto erogante. Gli onorari notarili relativi agli atti di donazione a favore delle fondazioni universitarie sono ridotti del 90 per cento.
6. Contestualmente alla delibera di trasformazione vengono adottati lo statuto e i regolamenti di amministrazione e di contabilità delle fondazioni universitarie, i quali devono essere approvati con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. Lo statuto può prevedere l’ingresso nella fondazione universitaria di nuovi soggetti, pubblici o privati.
7. Le fondazioni universitarie adottano un regolamento di Ateneo per l’amministrazione, la finanza e la contabilità, anche in deroga alle norme dell’ordinamento contabile dello Stato e degli enti pubblici, fermo restando il rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario.
8. Le fondazioni universitarie hanno autonomia gestionale, organizzativa e contabile, nel rispetto dei principi stabiliti dal presente articolo.
9. La gestione economico-finanziaria delle fondazioni universitarie assicura l’equilibrio di bilancio. Il bilancio viene redatto con periodicità annuale. Resta fermo il sistema di finanziamento pubblico; a tal fine, costituisce elemento di valutazione, a fini perequativi, l’entità dei finanziamenti privati di ciascuna fondazione.
10. La vigilanza sulle fondazioni universitarie e’ esercitata dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. Nei collegi dei sindaci delle fondazioni universitarie e’ assicurata la presenza dei rappresentanti delle Amministrazioni vigilanti.
11. La Corte dei conti esercita il controllo sulle fondazioni universitarie secondo le modalità previste dalla legge 21 marzo 1958, n. 259 e riferisce annualmente al Parlamento. 12. In caso di gravi violazioni di legge afferenti alla corretta gestione della fondazione universitaria da parte degli organi di amministrazione o di rappresentanza, il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca nomina un Commissario straordinario senza oneri aggiuntivi a carico del Bilancio dello Stato, con il compito di salvaguardare la corretta gestione dell’ente ed entro sei mesi da tale nomina procede alla nomina dei nuovi amministratori dell’ente medesimo, secondo quanto previsto dallo statuto.
13. Fino alla stipulazione del primo contratto collettivo di lavoro, al personale amministrativo delle fondazioni universitarie si applica il trattamento economico e giuridico vigente alla data di entrata in vigore della presente norma.
14. Alle fondazioni universitarie continuano ad applicarsi tutte le disposizioni vigenti per le Università statali in quanto compatibili con il presente articolo e con la natura privatistica delle fondazioni medesime.
REAZIONI
Docenti e presidi hannio lanciato una raccolta di firme contro i tagli del governo
Da Asor Rosa a Bevilacqua, da Curi a Vattimo: “Ricerca a rischio e in mano ai privati”
Dagli atenei l’appello ai rettori
“Bloccare l’anno accademico”
di VALENTINA CONTE
Bloccare l’inaugurazione dell’anno accademico. In tutte le università italiane. Per difendere la ricerca e la qualità dell’insegnamento e fermare i tagli alle risorse già scarse decisi dalla legge 133, l’ex decreto Brunetta. L’appello c’è, e si apre all’adesione dei docenti italiani. Scritto da Piero Bevilacqua, ordinario di Storia contemporanea alla Sapienza di Roma, ha già raccolto firme eccellenti: Asor Rosa, Vattimo, Curi. Tante si vanno aggiungendo anche con la sottoscrizione online.
continua
fonte: Repubblica.it
I sottoscritti docenti di varie Facoltà e Università italiane protestano vibratamente contro i recenti provvedimenti governativi varati con la Legge 133 del 6 agosto 2008. Come già hanno denunciato molti Dipartimenti, Facoltà, gruppi di docenti, si tratta di misure che sottraggono risorse alla ricerca, riducono il personale docente e amministrativo, restringono lo spazio vitale dell’Università sancendone l’emarginazione irreversibile nella vita del Paese.
continua
fonte: http://salvarelaricerca.blogspot.com/2008/10/appello-ai-rettori-contro-il-dl.html
REAZIONI DI TIPO POLITICO
Durante l’Estate: I provvedimenti del Governo
Approfittando dell’Estate, l’attuale Governo ha approvato il DL 112, poi convertito in Legge 133 del 6 Agosto. Il decreto contiene una serie di misure economiche che vanno a colpire duramente il settore pubblico. Ma chi ne risentirà maggiormente sarà proprio l’Università statale, vittima di tagli indiscriminati che raggiungono 1 miliardo e 500 milioni di euro in 5 anni. Inoltre, la Legge contempla la possibilità per gli Atenei di trasformarsi in Fondazioni di diritto privato.
Ciò comporterebbe una serie di conseguenze negative, per tutto il mondo dell’Università e non solo: scomparirebbe il tetto massimo del 20% del FFO per le tasse universitarie, che raggiungerebbero livelli altissimi, trasformandosi da contribuzione a reale fonte di sostentamento per la gestione economica dell’Ateneo; si verrebbe a determinare una netta distinzione tra Atenei di serie A e Atenei di serie B, con differente valore del titolo di studio. Questa legge sancirebbe l’ingresso dei privati negli organi di governo degli Atenei, condizionandone, non solo la gestione economica, ma soprattutto i due cardini fondamentali: la Ricerca e la Didattica, che verrebbero completamente sottomesse alle perverse logiche di mercato. In questo modo alcuni settori, in particolare quelli dell’area tecnico – scientifica e medica, potranno fare Ricerca, non più libera, ma solo alle condizioni dettate dagli enti privati che le finanziano (già ci immaginiamo le Banche, le lobby delle armi e della produzione militare, le potenti case farmaceutiche, ecc.); altri, quelli dell’area umanistico – sociale, non avrebbero alcun futuro di Ricerca, perchè non producono nulla di “vendibile”. L’attacco del Governo è mirato a colpire i fondamenti dell’Università pubblica e a sancirne il definitivo declino, reintroducendo un forte classismo nell’istruzione in base al censo. Da parte di un governo autoritario come l’attuale, attaccare così duramente l’istituzione universitaria è il modo migliore per tentare di reprimere ogni sviluppo di una coscienza critica e di ogni forma di dissenso. Secondo noi le linee di Ricerca seguite all’Università devono essere dettate esclusivamente da logiche culturali e svincolate da interessi commerciali: solo così è possibile una Ricerca libera, su cui si basa il progresso di una società.
fonte: http://www.studentidisinistra.org/content/view/487/1
LEGGE 133, L’UNIVERSITA’ CADE A PEZZI, GOVERNI CHE CAMBIANO, LA PRIVATIZZAZIONE è ARRIVATA!
Lo scorso luglio il governo Berlusconi ha lanciato l’ultima offensiva all’istruzione
italiana: il decreto legge 112, che oltre alla scuola e all’università attacca gran
parte del settore pubblico, contiene un percorso obbligato che porta alla fine
dell’università pubblica in Italia.
I principali punti del DL 112 sono:
riduzione dell’FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario) del 20% entro i prossimi cinque
anni: 1,5 miliardi di euro in meno alle università italiane, 116 milioni di euro in
meno solo alla Sapienza;
tagli al personale docente e amministrativo di circa il 50% in cinque anni: nei
prossimi due anni l’università potrà assumere una persona ogni cinque persone
pensionate, e dal 2012 una ogni due persone pensionate;
possibilità per le università italiane di diventare fondazioni private: se i tagli
all’FFO risulteranno incolmabili, gli atenei saranno costretti a trovare aziende
private non solo che le finanzino, ma che entrino anche nella loro gestione
amministrativa.
I Senati Accademici di molte università italiane prevedono entro i prossimi cinque
anni di dover TRIPLICARE le tasse universitarie, non riuscendo altrimenti nemmeno a
coprire gli stipendi del personale.
Una politica così rigida sul turnover dei lavoratori impedirà la stabilizzazione dei
precari e renderà ancora più difficile ai giovani laureati intraprendere la carriera
accademica.
Inoltre l’inserimento dei privati nelle amministrazioni universitarie farà sì che a
guidare l’istruzione sia il profitto dei singoli e non la libera ricerca di base e la
qualità del sapere.
Questo DL è l’ultimo attacco di un processo iniziato più di dieci anni fa e portato
avanti con continuità dai governi di centrodestra e da quelli di centrosinistra: lo
stesso processo che ha portato all’istituzione dei numeri chiusi alle lauree
triennali e specialistiche, agli aumenti delle tasse universitarie e all’ingresso di
capitali privati nella ricerca pubblica.
fonte:http://www.psicollettivo.org/index.php?option=com_content&task=view&id=92&Itemid=9
NO ALLA LEGGE N^133 ex DL 112 TREMONTI!
Siamo di fronte all’ennesima rivoluzione dell’università introdotta da un semplice comma dell’ex decreto 112, ora legge 133 di Tremonti sulla finanza pubblica!
Questi tagli, che servono da copertura al taglio dell’ici e a un’azzardata manovra su Alitalia, stravolgono completamente il fondamento pubblico dell’istruzione: le università possono trasformarsi in fondazioni di diritto privato e ricevere donazioni esentasse sul modello delle charities americane.
L’Udu ritiene molto pericolosa e allo stesso tempo ridicola una simile trasformazione epocale dell’Università per diversi motivi:
fonte: http://www.uduroma.it/news/221-universita-senza-un-euro.html
Purtroppo non ho trovato alcuna reazione da parte della destra nè un commento riguardante la legge; se trovate qualche link informatemi pure.
Ne hanno parlato anche:
http://pierga89.blogspot.com/2008/10/legge-13308-svendita-dellistruzione.html